Regioni e Province Autonome sul decreto per la determinazione degli organici personale docente a.s. 2012-13
Il parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. |
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Documentazione disponibile (sito esterno, Regioni.it) >>>
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12/76/CU1/C9 Schema di decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, recante "disposizioni sulla determinazione degli organici del personale docente per l'anno scolastico 2012/2013 Punto 5) O.d.g. Conferenza Unificata Con riferimento allo schema di decreto, le Regioni e le Province autonome, ad eccezione della Regione Sardegna, osservano quanto segue: nella sede tecnica della Conferenza Unificata, il 3 maggio u.s., il coordinamento delle Regioni ha chiesto al Capo dipartimento per l'istruzione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di rendere disponibili i dati di riferimento, esplicativi delle tabelle di riparto degli organici riportate nella proposta di decreto, al fine di consentire una adeguata istruttoria in merito. Il Ministero, per il tramite della Conferenza, ha inoltrato, quale documentazione esplicativa, le tabelle contenenti i dati di riferimento utilizzati per il riparto degli organici. Ciascuna tabella indica, come determinanti per il calcolo del riparto, per ciascun ciclo di istruzione e per ciascuna Regione, il numero complessivo di alunni iscritti, il numero medio di alunni per classe, il numero medio dei docenti per classe. Sulla base della documentazione ricevuta, le osservazioni attengono al merito ed al metodo. 1. rilievi di merito si condivide l'individuazione dei determinanti presi a riferimento dal Ministero per il riparto dell'organico nelle regioni e consistenti in: •- numero degli alunni iscritti nelle scuole statali •- dimensione media delle classi che determina il numero complessivo delle classi in funzione della popolazione scolastica esistente •- numero dei docenti per classe in funzione del numero di ore di docenza per classe e dell'orario contrattuale previsto per docente dal CCNL.
Per quanto attiene al valore che tali parametri assumono, in particolare il parametro "dimensione media delle classi" e "numero dei docenti per classe" occorre sottolineare che essi dipendono, com'è' noto, da diversi fattori quali l'orografia del territorio, la presenza di minoranze linguistiche, la presenza di alunni disabili, il tempo scuola (tempo pieno, tempo prolungato, compresenze). Ovviamente entrambi sono anche legati alle scelte regionali in tema di dimensionamento e offerta formativa. E' evidente che a seconda del peso assegnato a ciascun fattore si modifica significativamente il risultato, ovvero il numero di docenti ripartiti per ciascuna Regione.
Dal momento che i correttivi utilizzati dal Ministero non sono esplicitati nella documentazione pervenuta, non è possibile esprimere un parere. Su elementi specifici del provvedimento, si segnala inoltre: •- una sottostima degli studenti rispetto al valore effettivo per cui si richiede di verificare il dato in maniera puntuale; •- il grave, strutturale, problema legato alle scuole dell'infanzia per le quali alla tabella A, si prevede una riduzione di 167 docenti; •- apprezzamento per quanto riportato all'art. 12 in merito agli insegnanti di sostegno. Finalmente si afferma che devono essere correlati alla effettiva presenza di alunni disabili, anche in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 80, del 22 febbraio 2010. Si segnala tuttavia che il riparto, indicato nella tabella E, .non è corrispondente alle reali esigenze.
2. rilievi di metodo Il Presidente della Conferenza delle Regioni, da tempo, ha sollecitato il Ministero ad attivare un tavolo di lavoro comune nel quale poter affrontare il delicato problema relativo ai criteri di riparto degli organici che ad oggi non rispondono ad una logica di piena responsabilità dei livelli regionali né rappresentano leve verso comportamenti virtuosi da parte delle Regioni e degli Enti Locali. Si dà atto al Ministero di aver risposto positivamente a tale sollecitazione attraverso la riapertura di un confronto politico per l’attuazione del Titolo V della Costituzione, all’interno del quale è messa a tema anche la definizione di nuovi criteri di riparto degli organici tra le Regioni. In tale contesto, le Regioni e le Province autonome – ad eccezione della Regione Sardegna - pur confermando il parere negativo sul decreto in oggetto in quanto ancora legato a logiche passate non condivisibili, apprezzano la nuova prospettiva aperta dal Ministero, orientata ad individuare una soluzione condivisa per il futuro. La Regione Sardegna esprime parere favorevole. Roma, 22 maggio 2012
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