I CIMBRI DEI MONTI LESSINI: UN LIBRO PER CAPIRE UNA CULTURA, UN POPOLO, UNA STORIA
1) Documentazione (sito esterno)
Fonte: EEVV, Evento, 2018-03-18»
Banco BPM ha il piacere di segnalare la presentazione del volume CIMBRI DEI MONTI LESSINI
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RS > Il materiale è raccolto come documentazione personale. Il testo non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo delle pubblicazioni ufficiali, che prevalgono in casi di discordanza. Per altre informazioni o documentazione certa si consiglia di prendere visione dei documenti/siti ufficiali e/o contattare gli enti citati. Vi possono essere limiti/condizioni alla partecipazione e/o alla consultazione di parte o tutti i documenti. Negli indirizzi mail sostituire [at] con @. Evidenziature e formattazione possono essere non originali. |
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2) Documentazione (sito esterno)
Fonte: P. A. Trento, CS Evento, 2018-03-14»
COMUNICATO STAMPA* PRESENTAZIONE DEL LIBRO Il libro sarà presentato dal Sono previsti interventi di: Sala Convegni Banca Popolare di Verona - Banco BPM Un team di studiosi molto affiatati, geografi, storici, linguisti, cultori appassionati dei Monti Lessini, ha progettato e scritto questo libro che è una sintesi delle conoscenze sul paesaggio, la storia, la religiosità, le tradizioni dei “Cimbri dei Lessini”, coloni che si sono insediati in questo gruppo prealpino, situato a nord della città di Verona a partire dal XIII secolo. I contenuti del volume sono suddivisi nelle seguenti nove sezioni: 1. Cimbri, 2. Colonizzazione 3. Ambiente e vita, 4. Lingua, 5. Tradizioni, 6. Religiosità, 7. Personaggi, 8. Quale Futuro?, 9. Fonti e bibliografia Il libro di alta divulgazione delinea non soltanto un quadro organico su quanto sinora investigato in molte centinaia di pubblicazioni, ma offre anche nuovi spunti e approfondimenti in grado di stimolare ulteriori studi. La ricerca è stata promossa dal Museo Etnografico «L’uomo e l’ambiente in Lessinia» di Bosco Chiesanuova, dall’Accademia della Lessinia e dal Curatorium Cimbricum Veronense. Ricerca e pubblicazione del libro, sono stati resi possibili, oltre che dall’interesse dell’Editore per il tema trattato, dal patrocinio del Banco BPM e della Fondazione Giorgio Zanotto. I curatori del volume sono: Ugo Sauro, Ermenegildo Bidese, Ezio Bonomi, Vito Massalongo. Nel volume si trovano contributi anche di: Angelo Andreis, Bruno Avesani, Raffaello Canteri, Carlo Caporal, Ettore Napione, Marco Pasa, Laura Ragnolini, Giovanni Rapelli, Antonia Stringher, Marta Tezza, Stefano Valdegamberi, Fernando Zanini. Lo scenario di cui tratta il volume, riccamente illustrato con immagini a colori e bianco e nero, è quello dei Lessini medio-alti caratterizzati, nella fascia compresa tra gli 800 e i 1300 m di quota, da un sistema di molte centinaia di nuclei insediativi, detti contrade, immerse in un mosaico di prati e di boschi; e da paesi sorti attorno alle originarie chiese, ‘luoghi centrali’ per le comunità, spesso costruite in posizioni dominanti. Nella fascia superiore ci sono invece gli alti pascoli dell’alpeggio, detti anticamente ‘Luxinum’ (da cui ‘Lessini’), un ambiente di pascolo secondario. Nel tempo le comunità cimbre si sono organizzate a formare i “Tredici Comuni Cimbri”, analogamente ai “Sette Comuni” dell’Altopiano di Asiago. Quando sono arrivati i Cimbri, tutta la fascia a valle degli alti pascoli, compresa tra gli 800 e I 1500 m di quota, era ancora occupata da una foresta primaria di grandi faggi che i boscaioli cimbri hanno disboscato producendo carbone di legna e commerciandolo con la città di Verona. Nel contempo, i Cimbri realizzavano un sistema di tessere ambientali incentrate in un primo momento su dei masi unifamiliari e quindi su nuclei di tipo contrada, ove l’uso del suolo era basato sulla pastorizia, sull’agricoltura e sulla silvicultura. Straordinariamente armonioso è il paesaggio seminaturale, frutto di inventiva e strategie opportunistiche nella localizzazione dei nuclei, nelle soluzioni architettoniche e nelle delimitazioni degli appezzamenti e di un uso oculato e equilibrato delle risorse, espressione di una conoscenza profonda delle dinamiche ambientali. Forte è stato il senso comunitario e religioso all’interno delle comunità, a cui tutti, uomini e donne, hanno dato il loro contributo, anche attraverso la trasmissione delle tradizioni. In questo singolare mondo montano la prima ad essere andata quasi ovunque perduta è stata però la lingua cimbra, un dialetto tedesco medioevale, che si è evoluto, contaminandosi per alcuni aspetti con l’Italiano, e che ormai si parla solo nell’isola linguistica di Giazza. Poi, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, anche il rapporto tra i montanari e l’ambiente si è andato modificando. Molte contrade sono state abbandonate e la montagna è stata interessata dai processi della globalizzazione. Il libro permette di “entrare” in questo antico mondo, imparando a cogliere nel paesaggio e nei rapporti con i montanari l’armonia e l’originalità di una storia che può essere ancora per alcuni aspetti rivissuta, contemplando il paesaggio, incontrando i montanari e nei racconti e negli spettacoli teatrali e musicali.
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Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso i siti web/portali, esterni, ai link*» Portale della Provincia Autonoma di Trento |
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RS > Il materiale è raccolto come documentazione personale. Il testo non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo delle pubblicazioni ufficiali, che prevalgono in casi di discordanza. Per altre informazioni o documentazione certa si consiglia di prendere visione dei documenti/siti ufficiali e/o contattare gli enti citati. Vi possono essere limiti/condizioni alla partecipazione e/o alla consultazione di parte o tutti i documenti. Negli indirizzi mail sostituire [at] con @. Evidenziature e formattazione possono essere non originali. |
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Ultimo aggiornamento (Mercoledì 14 Marzo 2018 00:17)