Interessante notizia a cura di Claudia De Vincenzi che riportiamo da “ilquotidianodellapa.it”.

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ilquotidianodellapa.it, 26 giugno 2014, Articolo

La cultura riconosciuta come professione

Approvata la legge che riconosce i professionisti della cultura. Franceschini, una legge importante e attesa da tempo nel mondo dei beni culturali.

Via libera della Commissione cultura alla Camera alla legge sulle professioni culturali.

“Siamo molto soddisfatti per l’approvazione della legge sulle professioni dei beni culturali che era attesa dal 2008 e con la quale lo Stato riconosce il ruolo fondamentale dei professionisti a cui affidiamo la tutela, la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale.

Se prima qualcuno pensava che con la cultura non si mangia, ora finalmente ribadiamo che la cultura fa crescere il Paese”. Lo dicono Manuela Ghizzoni, vicepresidente della commissione Cultura, e Matteo Orfini, componente della medesima commissione.

Il testo del provvedimento, sottolineano dalla commissione, è stato approvato senza modifiche. Si tratta di un momento storico per tutte le persone che hanno scelto di fare dell’archeologia, del restauro, della storia dell’arte o dell’archivistica una professione, oltre a coltivarne la passione.

Un lungo elenco di professioni antichissime, come quelle dei bibliotecari e archivisti, e nuovissime, come gli esperti di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali sono ora parte integrante del Codice dei beni culturali.

Le altre professioni dei beni culturali ora riconosciute sono archeologi, demoetnoantropologi, antropologi fisici, restauratori dei beni culturali e collaboratori restauratori dei beni culturali, esperti di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali e storici dell’arte.

Così il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini saluta l'approvazione definitiva della legge che riconosce le professioni della cultura.

"Sono migliaia i professionisti dei beni culturali che attendevano di veder riconosciuta la propria professione. Questa legge, frutto di un ampio e approfondito confronto con tutte le categorie interessate, risponde pienamente a questa domanda e offre allo Stato uno strumento in più per adempiere ai dettami costituzionali. È indubbio, infatti, che non può esserci piena tutela e valorizzazione del patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze di chi vi opera quotidianamente".

Claudia De Vincenzi

(26 giugno 2014)
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