ll sindacato chiede linee guida per l’utilizzo dei docenti all’interno dei percorsi.

 


         La quasi totalità delle 59 fondazioni con la propria offerta di istruzione tecnica superiore ha avviato le attività formative o quelle di selezione dei corsisti, anche Calabria e Basilicata si attrezzano per recuperare il gap. I percorsi attivati dagli ITS di Pavia, Savona, Teramo, Recanati, Piazza Armerina e Siracusa, presentano un rischio di evasione dell’offerta; se alla scadenza delle iscrizioni non si raggiungerà il numero minimo di iscritti si differirà al prossimo anno scolastico l’avvio delle attività didattiche. La cabina di regia nazionale insediata presso il Dipartimento dell’istruzione è stata integrata della componente sindacale come da apposita richiesta, il comitato di monitoraggio sta predisponendo una scheda di raccolta dati, in vista delle attività di valutazione. La UIL ne richiede l’invio per poter offrire un contributo.

         Il CUN ha definito la proposta di riconoscere 60 CFU per i percorsi biennali e 80 per quelli triennali nei casi di costituzione di federazioni tra ITS e Università. Le regioni hanno espresso contrarietà a che tali crediti siano riconosciuti a tutti i corsisti, come richiesto anche dalla UIL, che propone una eventuale maggiorazione dei crediti nel caso di federazioni. Questo è quanto emerso nell’incontro odierno tra il direttore generale per l’istruzione post secondaria e le OO.SS. sul sistema di istruzione tecnica superiore. La UIL ha rappresentato l’esigenza di un’ attenta e continua attività di monitoraggio e valutazione, che consente di meglio effettuare scelte ed orientare le strategie dei diversi soggetti impegnati e tra i decisori politici.

         In attesa che il decreto interministeriale, a partire dalla fase a regime, che succederà a quella attuale, di prima attuazione a carattere sperimentale, secondo la Uil vanno forniti alle scuole ed all’intero sistema di istruzione note chiare sulle possibilità di utilizzo del personale scolastico, docente ed amministrativo negli ITS (tra l’altro già previsto dal contratto vigente).

         Tali note potrebbero contribuire a delineare anche i rapporti di utilizzo anche del personale proveniente dall’impresa. Da questo punto di vista potrà essere utile il lavoro per la definizione degli standard fissato dall’articolo 15 comma 5 sulla gestione della fase transitoria, ma i tempi di quella non possono comportare l’esclusione del personale docente proveniente dalla scuola nelle attività formative e di progettazione didattica.

         In ogni caso procedure selettive fondate su principi di coerenza tra formazione professionale dei docenti, esperienza maturata con le aree di sviluppo cui gli ITS fanno riferimento, classi di concorso di titolarità, e quant’altro. La Uil è contraria a lasciare esclusivamente all’università ed all’impresa l’insegnamento negli ITS.

         Una seconda informativa ha riguardato al messa a regime dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di cui è in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento, corredato da un nuovo format descrittivo delle figure ed un nuovo attestato di certificazione delle competenze, secondo la denominazione nazionale delle figure e con la possibilità di specificarvi le declinazioni di livello regionale, sia per i titoli acquisiti all’interno dei percorsi di istruzione professionale che in quelli della formazione professionale.

         A margine dell’incontro è stata fornita una informativa sommaria sugli orientamenti assunti in ordine alle opzioni dell’istruzione tecnica e professionale, la cui presentazione è fissata per il 30 novembre p.v. Saranno 10 per i Professionali e 11 per i tecnici, considerando lo specifico del sesto anno degli enotecnici, con la differenziazione della conduzione e della costruzione dei mezzi aerei e marittimi, l’industria conciaria e cartaria, l’occhialeria. Per le produzioni artigianali trovano riscontro indirizzi aperti capaci di accogliere filiere produttive territoriali quali industria del mobile, l’oreficeria, le produzioni dolciarie e la gestione delle risorse forestali.

 

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 18 Novembre 2011 02:50)

 

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