SCUOLA: SCIOPERO ANTICIPATO AL 6 MARZO
Alla base del dissenso le politiche del ministero su precari, facenti funzione Dsga, abilitazioni, Ata. |
> |
Federazione Turi: pieno coinvolgimento È stata inviata oggi alla presidenza del Consiglio dei ministri la lettera di indizione dello sciopero della scuola per l’intera giornata del 6 marzo 2020, con particolare riguardo – si legge nel documento – al personale in condizione di precarietà lavorativa. Tale indizione – sottolineano Flc Cgil Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda – rappresenta una prima espressione di dissenso per le scelte politiche in materia di gestione del personale della scuola. Alla quale potranno seguire ulteriori iniziative. Quattro i temi di dissenso al centro dello sciopero del 6 marzo: CONCORSI – Non è stato portato a positiva conclusione l’unico tavolo attivato relativo all’attuazione dei decreti, ora trasformati in legge, che doveva condurre alla definizione di procedure di reclutamento tali da riconoscere “la professionalità acquisita, grazie alla quale è stato possibile assicurare la funzionalità del sistema dell’istruzione”, come previsto dall’Intesa di dicembre Palazzo Chigi. E stato disatteso quanto previsto nell’Intesa del 24 aprile 20109, nella quale si condivideva l’esigenza di individuare “le più adeguate e semplificate modalità per agevolare l’immissione in ruolo del personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi di servizio“; risponde a tale esigenza la necessità di garantire ai candidati ogni opportunità di preparazione e di preventiva esercitazione. FACENTI FUNZIONE DSGA – Non sono state attivate le procedure contrattuali o legislative per portare a soluzione il problema degli assistenti amministrativi, privi di titolo di studio specifico, che hanno svolto per almeno tre anni le funzioni dei Dsga; ABILITAZIONI – Non è stato avviato il confronto politico in merito ai percorsi di abilitazione strutturali, rispetto ai quali deve trovare riconoscimento l’esperienza professionale acquisita. Tali percorsi devono riguardare anche i docenti di ruolo della scuola statale, i docenti non abilitati delle scuole paritarie e dei centri di formazione professionali; MOBILITA’ ATA – Non è stato convocato il tavolo di contrattazione nazionale integrativa sulla mobilità, territoriale e professionale, del personale docente, educativo ed ATA. In definitiva – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – questo ministro ha messo in discussione tutti gli accordi sindacali già realizzati. Se questa è la volontà governativa, di disintermediazione, quella del 6 marzo sarà solo la prima fase di una mobilitazione alla cui base ci sono elementi politici strategici di un ritorno ai modelli della 107 che ci vedono nettamente in contrapposizione e che non ci potranno mai convincere ad un ritorno al passato che nessuno vuole. |
< |
||||||||||
Roma, 15 febbraio 2020 - Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Funzione Pubblica Oggetto: proclamazione sciopero del Comparto Istruzione e Ricerca – Settore Scuola. Le scriventi OO.SS., nel rivendicare il rispetto di quanto contenuto nel verbale di conciliazione del 19 dicembre 2019, proclamano lo sciopero del Comparto Istruzione e Ricerca – Settore Scuola per l’intera giornata del 6 marzo 2020, con particolare riguardo al personale in condizione di precarietà lavorativa. Tale indizione rappresenta una prima espressione di dissenso per le scelte politiche in materia di gestione del personale della scuola. A questa le scriventi OO.SS. si riservano di far seguire ulteriori iniziative. In particolare denunciano che: non è stato portato a positiva conclusione l’unico tavolo attivato relativo all’attuazione del D.L.126/19, convertito come L.159/2019. Il confronto, tenutosi ai sensi del punto 3 del citato verbale del 19 dicembre 2019, doveva condurre alla definizione di procedure di reclutamento tali da riconoscere “la professionalità acquisita, grazie alla quale è stato possibile assicurare la funzionalità del sistema dell’istruzione”, come previsto dall’Intesa del 24 aprile 2019 sottoscritta dallo Organizzazioni Sindacali del comparto e dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. In particolare si evidenzia che è stato disatteso quanto previsto nell’Intesa del 24 aprile 20109, nella quale si condivideva l’esigenza di individuare “le più adeguate e semplificate modalità per agevolare l’immissione in ruolo del personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi di servizio”; risponde a tale esigenza la necessità di garantire ai candidati ogni opportunità di preparazione e di preventiva esercitazione. non sono state attivate le procedure contrattuali o legislative per portare a soluzione il problema degli assistenti amministrativi, privi di titolo di studio specifico, che hanno svolto per almeno tre anni le funzioni dei Dsga; non è stato avviato il confronto politico in merito ai percorsi di abilitazione strutturali, rispetto ai quali deve trovare riconoscimento l’esperienza professionale acquisita. Tali percorsi devono riguardare anche i docenti di ruolo della scuola statale, i docenti non abilitati delle scuole paritarie e dei centri di formazione professionali; non è stato convocato il tavolo di contrattazione nazionale integrativa sulla mobilità, territoriale e professionale, del personale docente, educativo ed ATA. Roma, 14 febbraio 2020
|
|
||||||||||
Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link» UIL Scuola RS per la consulenza e/ assistenza si rivolge a > |
|
||||||||||
^Fonte» UIL Scuola RUA_Cmn_DCM-14FEB2020 = RS_2020-02_15» |
<
|
www.reporterscuola.it - info[at]reporterscuola.it