Individuare le priorità degli interventi da realizzare, consentire un utilizzo efficace dei fondi, prevenire inutili sprechi e definire in modo certo i tempi di messa a norma delle scuole.

Per la UIL Scuola la questione prioritaria è quella dell’individuazione di modalità certe e celeri per utilizzare al meglio 358 milioni di euro per l’edilizia scolastica, disponibili dopo il via libera del CIPE. Quello che abbiamo registrato negli anni è il perdurare di procedure troppo lunghe e la mancata analisi delle priorità negli interventi da realizzare. 

Programmare gli interventi di messa a norma significa distinguere tra quelli che richiedono un semplice intervento tecnico, quelli di ordinaria manutenzione, quelli strutturali e quelli di nuova costruzione.

Lo strumento che può consentire un utilizzo efficace dei fondi e prevenire inutili sprechi è quello dell’anagrafe scolastica istituita da una legge del 23 gennaio 1996, finanziata ogni anno con 200 milioni di vecchie lire, rifinanziata in euro, e ancora non completata.

Quello dell’edilizia scolastica è un settore nel quale s’intrecciano competenze diversificate:
i Dirigenti scolastici nel rispettare gli adempimenti previsti per la sicurezza;
gli Enti locali nel garantire la messa a norma degli istituti di loro proprietà;
il Ministro dell’Istruzione nel completare l’anagrafe delle scuole, la mappatura degli interventi e i tempi di messa a norma degli edifici.

Se si ha un quadro esatto della situazione degli edifici scolastici, ribadisce la UIL Scuola, si può fare una analisi delle priorità e programmare un piano di interventi.

Il ruolo delle Regioni, in questo quadro assume forte rilevanza. I fondi stanziati per l’edilizia rappresentano risorse che non solo hanno una destinazione ben precisa ma che hanno una utilità sociale diretta. Realizzare, attraverso l’anagrafe scolastica, interventi mirati, significa rispondere concretamente, ed in modo appropriato, ad una delle emergenze del nostro sistema scolastico. Il ruolo del sindacato della scuola è quello di attivare un circolo virtuoso che serve da una parte per avere scuole migliori e più sicure, dall’altra per attivare un volano di opere pubbliche in grado di rilanciare l’economia nei territori.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 13 Maggio 2010 21:31)

 

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