In alcuni istituti si continua a gestire in modo non positivo questo aspetto contrattuale del personale ATA?

UIL Scuola Pisa, 15 novembre 2011, comunicato

Segnalazioni pervenute, anche se in numero minore degli anni passati, indicano come ancora in alcuni istituti si continui a gestire in modo non positivo questo aspetto contrattuale del personale ATA.

Il diritto alle “ferie” è chiaramente disciplinato dal Contratto, dallo Statuto dei Lavoratori e da innumerevoli pareri e sentenze: si tratta di un diritto irrinunciabile del lavoratore, che può, nella  scuola usufruirne per quindici giorni in qualsiasi periodo dell’anno e per almeno altri quindici giorni, se lo desidera, nei mesi di luglio o agosto.

Norme e sentenze chiariscono che l’unico titolare a presentare le domande e a indicare i periodi desiderati per le ferie, è il lavoratore stesso: dunque le ferie sono “richieste” e non possono essere in alcun modo “imposte” per “recuperare” eventuali chiusure (fatto ben diverso dal caso del lavoratore che non presenti nessuna richiesta).

I Dirigenti nel formulare ipotesi organizzative e di offerta della scuola, devono tener conto che tali operazioni possono essere progettate partendo dalle condizioni oggettive nelle quali gli istituti sono impegnati a operare: una delle quali è la normativa del lavoro e contrattuale. In modo particolare le chiusure/aperture, delle scuole, non possono essere attuate a carico e a spese delle ferie dei lavoratori, o della parte che si ritiene avere minore capacità contrattuale.

La contrattazione d’istituto può prevedere soluzioni che garantiscano la necessità di garantire il servizio e il rispetto del contratto. Le scelte adottate devono consentire a tutto il personale di accedere a tutte le compensazioni positive, affinché le variazioni non finiscano per essere benefici per alcuni e danni per altri. Nello stesso tempo si deve facilitare la possibilità del personale ATA di chiedere giorni di ferie nel corso dell’anno, in date di suo gradimento.

Ci auguriamo e promuoviamo la strada del dialogo nella direzione del reciproco ascolto: solo così si potranno raggiungere risultati positivi, perché saranno sostenuti dalla massima condivisione. Siamo anche determinati se vi saranno tentativi di non riconoscere i diritti, a operare per ottenere il ripristino e il rispetto per quanto definito dal contratto e dalla logica normativa, sulla quale è incardinato l’istituto delle ferie.

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