FESTIVAL NESSIAH 2013: Viaggio nell’immaginario culturale ebraico
“HAISHA’H” – La donna nell’universo ebraico. |
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COMUNITA' EBRAICA DI PISA, FESTIVAL NESSIAH 2013, Programma |
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FESTIVAL NESSIAH 2013 IL PROGRAMMA Domenica 1 dicembre Tania Vinokur Tania Vinokur, nata in Moldavia dove ha iniziato la sua carriera di artista all’età di 5 anni, e immigrata in Israele con tutta la famiglia a 8 anni, ha proseguito i suoi studi di violino presso la Accademia di Musica di Tel Aviv e quelli di balletto presso l’Accademia di Musica e Danza di Gerusalemme perfezionandosi successivamente in flamenco a Siviglia e Madrid. Dopo aver collaborato in spettacoli di musica classica, jazz, teatro e percussioni elettroniche con artisti di fama mondiale, in Israele e all’estero, Tania ha ideato un proprio spettacolo che combina tutti i suoi stili e le sue culture sul palcoscenico. Melodie ebraiche, groove spagnolo, world music, danza e ritmi incalzanti, si mescolano in una unica energia che viene sprigionata da Tania durante i suoi spettacoli, dove canta, balla e suona insieme ad un gruppo di eccellenti musicisti trasmettendo al pubblico il suo amore e passione per la musica. Mercoledi 4 dicembre - Sinagoga di Pisa ore 17.30 accensione dei lumi di Channukà Come da tradizione la Comunità Ebraica di Pisa invita tutta la cittadinanza per festeggiare insieme l’accensione dell’ottavo lume di Channukà presso l’atrio della Sinagoga di Pisa alla presenza del Rabbino Luciano Caro e delle autorità. - Cinema Teatro Lumiere, vicolo del Tidi, ore 21.00 concerto La voce di Raiz e le corde del NefEsh Trio si incontrano in una serata speciale, che nasce da un'idea comune, quasi un ossessione: che il Mediterraneo sia un bacino attorno al quale le genti si assomigliano più di quanto a volte credano, e l'idea che gli ebrei, con la loro millenaria e capillare presenza, e con i loro continui spostamenti da un luogo all'altro, abbiano fortemente contribuito a questa continua permeazione culturale Attorno a questa idea sono così nati brani, nei quali le melodie e le parole sono ebraiche, ma la musica non può che essere di tutto il Mediterraneo. Giovedi 5 dicembre ore 18.30 Fill the void ( La sposa promessa) di Rama Burshtein con Hadas Yaron, Yiftach Klein, Irit Sheleg, Chayim Sharir, Razia Israeli. Israele 2012. Una comunità ebraica, un matrimonio organizzato, una tragedia: Shira è la figlia più giovane di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. Ha 18 anni e un fidanzato designato. Aspetta con ansia il matrimonio. Ma durante la festività ebraica del Purim, sua sorella Esther, incinta di nove mesi, ha un malore e muore dopo il parto. Il marito di Esther resta vedovo con il bambino. E tutto, per Shira, cambia. Il film - esordio per la regista Rama Burshtein - è stato presentato alla 69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Sabato 7 dicembre ore 21.00 New voice of Shtetl Zhenya Lopatnik è una delle principali cantautrici moderne di musica Yiddish. Le sue canzoni sono eseguite nei Festival klezmer in tutto il mondo. Le sue musiche contengono le ombre dei villaggi ebraici di un tempo che fu, mescolate alle speranze della comunità ebraica di oggi: “... la cultura Yiddish non è un museo, si vive in Yiddish, si scrivono canzoni in Yiddish, si balla in Yiddish…” Giovedi 12 dicembre ore 18.30 Berlin - Jerusalem di Amos Gitai con Lisa Kreuzer, Rivka Neuman, Markus Stockhausen Drammatico. Urss, Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania 1989. Inizio degli anni '30, Amos Gitai racconta due vite, e le fa scorrere in parallelo senza che possano mai sfiorarsi. Eppure sono specchio l'una dell'altra: la prima è quella di una pioniera, appena giunta in Palestina, spogliata della sua russa diaspora e pronta a diventare parte di un nuovo kibbutz, la seconda è di Else Lasker-Schüler, poetessa ebrea tedesca che ha cantato la terra di Sion e i sogni biblici da Berlino, incapace di vivere realmente lontana dalla sua bimillenaria Europa. Domenica 15 dicembre ore 21.00 IL MARE IN VALIGIA Immaginate un caffè letterario, fumoso e accogliente. Portatelo a Berlino, negli anni '20 del '900; poi popolate sedie e tavolini di scrittori, poeti, pittori, musicisti e altre persone dall'anima perennemente in fiamme. Sentite le conversazioni, le discussioni, le idee che corrono. D'improvviso, un incendio: il Reichstag brucia, il fumo è ora nero, divora la libertà e la dignità. Una donna si stacca dall'incendio: è un'ebrea che scrive poesie. Il nome, Else Lasker-Schüler, l'ha spesso barattato con quelli dei suoi personaggi: Jussuf Principe di Tebe, Tino di Baghdad... E' sempre stato bello, da Berlino, narrare il Medio Oriente, la Bibbia della sua infanzia, la Gerusalemme di molte preghiere. Quando però il fumo che si leva da Bebelplatz è alimentato con la sua carta, Jussuf deve partire, con poche cose in una valigia che riempirà di conchiglie non appena arriverà sulla spiaggia di Giaffa. Il Mar Morto è un lago. Ma con la vocazione di un oceano (E.L.S. La terra degli ebrei) “Miriam Camerini porta in scena la vicenda umana e artistica di una poetessa fra le più importanti che la Germania del '900 abbia avuto. Lo fa mescolando i linguaggi, proprio come avrebbe fatto Else. La vita narrata, le opere recitate, le immagini mostrate in un poetico film di animazione realizzato con i disegni della poetessa e poi la musica: dalla Berlino degli anni '20 alla Terra di Israele degli anni '30 e '40, molti linguaggi concorrono a trasportare lo spettatore in un mondo unico e affascinante. "Il mare in valigia" è uno spettacolo realizzato come una conversazione attorno al tavolino di un caffè, o forse come un kibbutz, in cui tre amici mettono l'uno a disposizione dell'altro e degli altri ciò che sanno e sanno fare. Immagini, letture, atti teatrali, travestimenti.. Poesia.” |
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Festival Nessiah 2013 |
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Ultimo aggiornamento (Sabato 04 Gennaio 2014 16:43)