FAR VINCERE LA SCUOLA: È LA SCUOLA CHE CAMBIA IL PAESE
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AA.VV., 22 giugno 2015, Comunicato »
La scuola che FAR VINCERE LA SCUOLA Lo stato di grave difficoltà e profonda incertezza che caratterizza l'iter parlamentare del disegno di legge "La buona scuola" è il risultato dell'elaborazione da parte del Governo di proposte prive di un autentico confronto con chi rappresenta studenti, insegnanti e genitori. Fino a oggi le aperture più volte annunciate dal governo si sono tradotte in consultazioni affastellate e affrettate, che non hanno permesso di affrontare i nodi politici ed educativi in gioco. Solo la potente e diffusissima mobilitazione in corso dell'intero mondo della scuola sta ottenendo passi indietro e modifiche cui però non ha ancora corrisposto da parte del Governo una sostanziale reimpostazione dei punti più contestati. Ora che il dissenso della stragrande maggioranza del mondo della scuola ha trovato eco anche in Parlamento, mettendo in discussione le effettive possibilità di approvazione del ddl “Buona Scuola”, chiediamo a Governo e Parlamento di evitare forzature parlamentari e ricatti politici. Occorre rivedere profondamente l'impianto del ddl, partendo dai reali bisogni del sistema d’istruzione italiano: per primi, la lotta alle diseguaglianze che sono fonte di fallimento formativo, e la promozione di un metodo cooperativo che faccia della scuola una vera comunità educante. È possibile avviare il processo di cambiamento della scuola a partire dal 2015 approvando immediatamente con un decreto legge la stabilizzazione dei circa 100 mila docenti, più volte annunciata, facendo decorrere dall'anno scolastico 2016/17 l'introduzione dell'organico dell'autonomia, dopo aver preventivato un piano pluriennale di stabilizzazioni, indispensabile per il definitivo superamento del precariato. Le assunzioni previste per l'anno scolastico 2015/16 possono essere effettuate e finalizzate a coprire tutti i posti utili per il funzionamento della scuola, superando la distinzione tra organico di diritto e di fatto. La quota non utilizzata per l'effettivo funzionamento della scuola è finalizzata al superamento delle "classi pollaio" e alla reintroduzione dei modelli di qualità della scuola (tempo pieno, tempi distesi, compresenze, recupero e potenziamento). Si tratta di restituire alla scuola il “maltolto” della stagione di tagli lineari, risorse che costituiscono le condizioni essenziali di una scuola di qualità. Chiediamo inoltre che siano attivati dall'anno scolastico 2015/16 tutti i finanziamenti già stanziati nella legge di stabilità che possono prescindere dal nuovo quadro normativo: ad esempio i fondi per l’edilizia scolastica e l’utilizzazione dei 40 milioni per la formazione in servizio degli insegnanti. Per quanto riguarda i 200 milioni disponibili per la premialità degli insegnanti, proponiamo che tali fondi vengano messi a disposizione di ogni istituzione autonoma, a partire da quelle collocate in aree a rischio, per il potenziamento dell'orario di funzionamento, per lo sviluppo della flessibilità educativa e didattica, per gli impegni straordinari di formazione finalizzati allo sviluppo dei curricoli per competenze, delle metodologie laboratoriali e dei percorsi di ricerca azione. Va aperta contestualmente la stagione del rinnovo del Contratto nazionale di Lavoro, unico strumento che può affrontare il tema della valorizzazione professionale e del suo compenso; dei carichi di lavoro e dell’orario e dei luoghi di espletamento dei carichi stessi e delle funzioni professionali; dei criteri per la mobilità. Tempi più distesi, ma ben definiti, devono invece essere dedicati all'approvazione di nuove norme condivise, in vigore dall'anno scolastico 2016/17, finalizzate al rilancio dell'autonomia scolastica (organico dell'autonomia, piano dell'offerta formativa, diritto allo studio …). Su questi punti abbiamo già formulato proposte specifiche che confermiamo. La discussione parlamentare e il coinvolgimento effettivo del mondo della scuola, anche nei suoi organismi di rappresentanza, deve poi riguardare anche aspetti generali della riforma che il ddl non contempla, come il riordino dei cicli, contestuale alla prevista verifica dei provvedimenti Gelmini. Roma, 22 giugno 2015 Agenquadri, AIMC, ARCI, AUSER, CGD, CGIL, CIDI, CISL, CISL Scuola, Edaforum, EXODUS ONLUS, FNISM, FLC CGIL, Forum Terzo Settore, IRASE, IRSEF-IRFED, Legambiente, Legambiente Scuola e Formazione, Libera, Link - Coordinamento Universitario, MCE, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, Proteo Fare Sapere, Rete della Conoscenza, Rete degli Studenti Medi, Re-te29Aprile, UCIIM, UDU, Unione degli Studenti, UIL, UIL Scuola |
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Il documento segnalato risiede presso il sito web della UIL Scuola, esterno, al link » Il documento delle 32 associazioni |
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