Investimenti nell’istruzione e ricerca per il contratto 2019-21 a favore del decentramento finalizzato alla coesione sociale
L’impegno dei sindacati scuola contro ogni processo di differenziazione che nega il diritto all’istruzione. |
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Roma, 26 ottobre 2018 Iniziative di Flc CGIL , CISL Fsur e Federazione UIL SCUOLA RUA, nell’ambito della più generale mobilitazione dei lavoratori lanciata dalle Confederazioni CGIL CISL UIL, promuovono assemblee in tutti i posti di lavoro nella scuola, università, ricerca e AFAM per rivendicare investimenti nel sistema di istruzione, lo stanziamento delle risorse necessarie per il triennio contrattuale 2019-21, l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa che garantisca il diritto all’istruzione su tutto il territorio nazionale, evitando l’accentuarsi di squilibri tra le diverse realtà territoriali, fonte di inaccettabili diseguaglianze. Gli investimenti in istruzione e ricerca nel testo circolante di bozza della legge di bilancio sono di fatto inesistenti; la scuola, in particolare, diventa un settore da cui attingere, ancora una volta, risorse. Il rinnovo del Contratto nazionale per il triennio 2019-21 è destinato ad essere compromesso, la nuova stagione contrattuale non può in fatti aprirsi se non si destinano a tal fine i necessari stanziamenti. La conferma, invece, da parte del Governo, della volontà di avviare il processo di attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, è una scelta gravida di rischi, in particolare per l’esigibilità dei diritto all’istruzione e, più in generale, per la coesione sociale e l’unità giuridica ed economica del Paese. Flc CGIL , CISL Fsur e Federazione UIL SCUOLA RUA si oppongono a ogni ipotesi di maggiori funzioni e poteri alle Regioni nelle materie che sono oggi regolate dal Contratto Collettivo Nazionale dell’Istruzione e Ricerca (mobilità, salario, organizzazione del lavoro) in contrasto col carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione e del lavoro che vi si svolge, in quanto direttamente e strettamente funzionali all’esercizio generalizzato e diffuso del diritto all’istruzione in ogni ambito territoriale. Non è con l’attribuzione di maggiori poteri e funzioni alle Autonomie regionali che si possono colmare gli squilibri esistenti, ma, al contrario, assicurando l’intervento dello Stato attraverso la destinazione di risorse aggiuntive e misure speciali eventualmente necessarie.
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Ultimo aggiornamento (Venerdì 26 Ottobre 2018 19:35)