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Fonte: UIL Scuola, Documento, 06-01-2017
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IL SINDACATO DEI CITTADINI

La legge di bilancio e il pubblico impiego
Nota di commento alla legge di bilancio e al decreto proroga termini 2017 a cura del Servizio Politiche contrattuali Pubblico Impiego

Con il Fondo per il pubblico impiego vengono stanziati 1.480 milioni di euro per l'anno 2017 e 1.930 milioni a decorrere dall'anno 2018: per la contrattazione collettiva relativa al triennio 2016- 2018, in aggiunta quelli previsti nel 2015 pari a 300 milioni di euro annui, per i miglioramenti economici del personale dipendente delle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico; per l'assunzione a tempo indeterminato, a decorrere dal 2018, di personale nell'ambito delle amministrazioni dello Stato, ivi compresi i Corpi di polizia ed il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le agenzie, gli enti pubblici non economici, tenuto conto degli effettivi fabbisogni e delle vacanze di organico.

Sul fronte Scuola è iscritto un fondo con autonoma dotazione di 140 milioni di euro per l'anno 2017 e 400 milioni a decorrere dall'anno 2018 da destinare all'incremento dell'organico dell'autonomia di cui all'art. 1, comma 201, della legge 107/15.

Nell'ambito delle politiche di alternanza scuola - lavoro, al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l'esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Tale esonero spetta ai datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato, entro 6 mesi dall'acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso il medesimo datare di lavoro attività di alternanza scuola - lavoro o che abbiano svolto periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato di alta formazione.

Con riferimento, invece, all'attività di ricerca dei docenti e ricercatori delle università statali viene istituito un fondo per il finanziamento delle "attività base di ricerca", che prevede uno stanziamento di 45 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017, al fine, per l'appunto, di incentivarla. l'ANVUR provvede, con riferimento a ciascun settore scientifico disciplinare, a predisporre un elenco dei ricercatori e professori di seconda fascia, in servizio a tempo pieno nelle università statali che potranno richiedere il finanziamento individuale della propria attività di ricerca.

Un altro fondo è, poi, istituito, a partire dal 2018, per l'attività dei dipartimenti delle università statali che si caratterizzano per l'eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica, nonché con riferimento alle finalità di ricerca di Industria 4.0.

Il finanziamento ha durata quinquennale e può esser utilizzato per il reclutamento di personale docente, tecnico e amministrativo, per la premialità, per l'investimento in infrastrutture per la ricerca e per lo svolgimento di attività didattiche di elevata qualificazione.

Il Proroga termini e il pubblico impiego

L'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni è prorogata al 31 dicembre 2017. Lo stesso vale per le graduatorie dei concorsi banditi dall' amministrazione penitenziaria.

Fino al completo riordino della disciplina dell'utilizzo dei contratti di lavoro flessibile da parte delle pubbliche amministrazioni non si applica la disposizione secondo la quale anche i rapporti di collaborazione sono regolati secondo la disciplina del rapporto di lavoro subordinato. Dal 1° gennaio 2018 è comunque fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione.

Nelle more dell'attuazione del processo di riordino delle funzioni connesse alle politiche attive del lavoro e al solo fine di consentire la continuità dei servizi erogati dai centri per l'impiego, le province e le città metropolitane possono stipulare contratti di lavoro a tempo determinato per l'esercizio dei predetti servizi con scadenza non successiva al 31 dicembre 2017.

Gli enti del Servizio sanitario nazionale possono indire, entro il 31 dicembre 2017, e concludere, entro il 31 dicembre 2018, procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, necessario a far fronte alle eventuali esigenze assunzionali emerse in relazione alle valutazioni operate nel piano di fabbisogno del personale. Nell'ambito delle medesime procedure concorsuali, gli enti del Servizio sanitario nazionale possono riservare i posti disponibili, nella misura massima del 50, al personale medico, tecnico- professionale e infermieristico in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di rapporto di lavoro flessibile con i medesimi enti. Gli enti del Servizio sanitario nazionale, oltre alla prosecuzione dei rapporti di cui al precedente periodo, sono, inoltre, autorizzati a stipulare nuovi contratti di lavoro flessibile esclusivamente fino al termine massimo del 31 ottobre 2017.

Le università possono prorogare fino al 31 dicembre 2017, con risorse a carico del proprio bilancio e previo parere favorevole del dipartimento di afferenza, i contratti di ricercatori a tempo determinato in scadenza prima della medesima data, i cui titolari non hanno partecipato all'abilitazione scientifica nazionale.

A decorrere dall'anno scolastico 2019/2020 (non più così dal corrente a.s. 2016/2017), l'inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione.

Il commento dei due provvedimenti

La legge di bilancio approvata agli inizi del mese passato si è collocata in discontinuità con le precedenti leggi finanziarie, infatti notevoli sono stati i passi in avanti su svariati settori e una luce, finalmente, si è intravista anche per il pubblico impiego dopo "sette anni di vacche magre".

Oltre ali 'accordo siglato lo scorso 30 novembre che ha l'obiettivo principale di riequilibrare gli assetti della regolamentazione del rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A. tra normativa e contrattazione, il Governo con questa manovra apre il portafoglio e stanzia così le prime risorse utili a rispettare l'impegno preso con le parti sociali, ossia assicurare un incremento contrattuale a regime dell'attuale tornata non inferiore a 80€. Dopo gli anni del blocco della contrattazione nel pubblico impiego si gettano, quindi, le basi per tornare a sedersi ai tavoli dei rinnovi contrattuali.

n fondo, inoltre, consentirà, a decorrere dal 2018, nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni statali.

Nuovi finanziamenti sono stati previsti per la Scuola onde destinarli all'incremento dell'organico dell'autonomia di cui alla legge 107.

E ancora certamente positiva la promozione, tramite esonero contributivo, delle assunzioni a tempo indeterminato facenti seguito a percorsi di alternanza scuola lavoro.

Vengono stanziate, poi, risorse al fine di incentivare le attività di ricerca di docenti e ricercatori delle università statali. Una legge, insomma, che, in contro tendenza, non chiude i cordoni della borsa.

Sul finire del 2016 è stato poi depositato il c.d. Mille-proroghe, il quale ha confermato la via indicata dall'accordo sul Pubblico Impiego e, in particolare, ha riservato la sua attenzione all'esigenza di tutela occupazionale di tutti quei precari della pubblica amministrazione che vedevano il loro rapporto di collaborazione minacciato dalle scadenze stabilite dalla nuova disciplina dei rapporti di lavoro. Ma non solo! Non possono che apprezzarsi sia la proroga della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato già banditi sia la riconosciuta possibilità di nuove assunzioni per le P.A., riservandone una quota al personale precario già in servizio, per far fronte ai diversi fabbisogni di risorse umane.


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