Il Titolo V della Costituzione, le competenze di Stato e Regioni in materia di istruzione: i cambiamenti che si presentano.

 

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UIL Scuola, Report

 


Attuazione Titolo V della Costituzione e competenze di Stato e Regioni in materia di istruzione

Incontro Ministro, Sindacati e Regioni

Il report della riunione e il testo dell'accordo

Attuazione del Titolo V della Costituzione e competenze di Stato e Regioni in materia di istruzione, questo il tema centrale dell’incontro che si è svolto oggi pomeriggio al ministero dell’Istruzione.

Presenti all’incontro, con il ministro Profumo, i segretari dei sindacati scuola del comparto ministeri e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Per la UIL hanno partecipato Di Menna, Ranieri e Ripani.

L’incontro è stato propedeutico all’elaborazione di un documento nel quale vengono fissati gli ambiti di competenza e di intervento di Stato e Regioni in materia di istruzione.
Cinque gli aspetti salienti:
1. L’individuazione delle competenze normative proprie dello Stato e quelle delegate alle Regioni con le relative funzioni amministrative in materia di istruzione.
2. Il trasferimento di beni e risorse umane e strumentali alle Regioni per lo svolgimento delle funzioni individuate.
3. La distribuzione delle dotazioni organiche e il dimensionamento della rete scolastica.
4. L’organizzazione e la gestione delle banche dati.
5. La sperimentazione di nuovi modelli organizzativi.

Il documento e stato presentato da ministro Profumo dal capo di gabinetto Fiorentino e, in rappresentanza delle Regioni, dagli assessori Targetti e Aprea. Il ministro ha proposto la costituzione di due tavoli di confronto per l'accompagnamento di tutto il percorso, uno per le questioni inerenti l'istruzione e l'altro per l'amministrazione.

Nel dettaglio l’intesa prevede:

Competenze
La gestione degli organici passa dallo Stato alle Regioni. Le Direzioni Regionali passano dunque alle dipendenze delle Regioni. Sostanzialmente si fotografa la situazione in atto e si sostituiscono gli organi di riferimento.

Strumenti
Una legge nazionale deve recepire l’accordo che deve poi essere assunto negli ordinamenti regionali.

Contratti
Viene rafforzata la contrattazione regionale.

Organici
Per la distribuzione degli organici viene istituita una commissione mista Regioni – Miur.

Sperimentazioni
Attraverso intese con il Miur, le Regioni potranno sperimentare nuovi modelli organizzativi di gestione del servizio, costituire anagrafi e sistemi di valutazione, intervenire in materia di edilizia scolastica.

L’intesa giunge con molto ritardo – ha messo in evidenza il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna nel suo intervento. L’intreccio delle competenze ha creato non poche difficoltà alle scuole, talvolta si è giunti addirittura a situazioni di conflitto tra legislazioni concorrenti e sovrapposte. Le recenti pronunce della Corte Costituzionale sono il segno tangibile della necessità di fare chiarezza nel quadro dell’attribuzione delle competenze in materia di istruzione.

Quel che va evitato – ha detto Di Menna – è un passaggio di competenze a “due velocità”.

Si deve creare un sistema tale che attui il cambiamento in modo omogeneo e contemporaneo.

Le regioni, insomma, devono ‘partire insieme’, in modo da garantire un assetto di base simile in tutto il territorio nazionale.
E nazionale deve essere anche – ha spiegato Di Menna – il sistema di formazione iniziale e reclutamento.

Resta confusa la questione della contrattazione. Il testo dell’intesa deve prevedere in modo esplicito che per il personale della scuola si applica il contratto nazionale, da cui discendono i diversi livelli di contrattazione integrativa. Si può prevedere la presenza di una rappresentanza delle regioni nel comitato di settore che emana il relativo atto di indirizzo all'ARAN. Va prevista una sede di garanzia e coinvolgimento riferita al personale operante negli uffici territoriali e regionali dell’amministrazione come presupposto per l'attivazione di quanto posto nell’intesa.

Nel contesto della definizione delle competenze – ha ricordato Di Menna, va definito il modello della autonomia scolastica attraverso una legge che ne modifichi la governance.

Al fine di garantire qualità omogenee sul versante nazionale l’amministrazione statale deve trasformarsi da organo di gestione amministrativa ad organo di monitoraggio e supporto tecnico professionale all'autonomia scolastica ed alle reti. È inoltre necessario adeguare ai nuovi profili il ruolo del sistema nazionale di valutazione.

Ultima annotazione della Uil Scuola è quella legata al dimensionamento e all’organico che – ha messo in evidenza Di Menna – deve essere pluriennale, per dare la necessaria stabilità e continuità alle scuole e al personale.

 


Estratto

 

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Stato, Regioni, Bozza di Accordo

 


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Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Luglio 2012 22:13)

 

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