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UIL Scuola, 06 Settembre 2013, Comunicato/Scheda


I provvedimenti per le scuole italiane all’estero
DECRETO LEGGE DEL GOVERNO

E’ certamente un segnale positivo l’attenzione del Governo ai problemi della scuola all’estero, dopo i tagli del 40% degli organici dei docenti delle istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero previsti dalla spending review. Esso raccoglie l’allarme lanciato dalla Uil scuola, che ha negli ultimi mesi sollecitato il Parlamento ad avviare il necessario processo riformatore di queste istituzioni strategicamente così importanti per il nostro paese, ed evitare una crisi irreversibile delle nostre più importanti scuole presenti nel mondo, con gravi conseguenze all’immagine e alla credibilità dell’Italia, tenuto conto dell’importanza, per la nostra politica estera, degli strumenti di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana.

Tuttavia, lo sblocco delle nomine del personale all’estero, previsto dal decreto, pur con opportuni miglioramenti in sede di conversione in legge che indichino criteri e priorità di intervento, rappresenta, a parere della Uil scuola, soltanto una soluzione tampone e ancora insufficiente, se non si pone mano al più presto, da parte del Parlamento, ad una organica riforma del settore, che sia in grado di garantire le risorse necessarie ad assicurare un futuro certo alle nostre scuole nel mondo.

Si esprime un giudizio fortemente critico, invece, sulla possibilità, introdotta dal decreto, di assumere al posto dei supplenti, nelle scuole statali all’estero, personale docente con contratto locale, anche per materie di insegnamento previste dall’ordinamento scolastico italiano. Il Governo – mette in chiaro il segretario della Uil Scuola – non pensi ad interventi di modifica, per legge, delle norme contrattuali in vigore; non è attraverso forme di ulteriore precarizzazione che le nostre scuole nel mondo potranno essere in grado di garantire una offerta didattica di alta qualità e di adeguata professionalità, a sostegno del nostro made in Italy.

06 Settembre 2013


SCHEDA DELLA UIL SCUOLA
DECRETO LEGGE DEL GOVERNO:
I PROVVEDIMENTI PER LE SCUOLE ITALIANE ALL’ESTERO

I tagli al personale delle istituzioni scolastiche italiane all’estero, previsti dalla spending review (legge 135 del 7 agosto 2012 ) con la riduzione, nei prossimi anni, del 40% degli organici dei docenti ( circa 400 unità), rischiano di determinare una crisi irreversibile delle nostre più importanti scuole presenti nel mondo, non più in grado di garantire adeguati standards di qualità, con gravi conseguenze per migliaia e migliaia di studenti e le loro famiglie, e un enorme danno all’immagine e alla credibilità dell’Italia, tenuto conto dell’importanza strategica, nella nostra politica estera, degli strumenti di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana.

Nel comma 1 dell’articolo, le modifiche introdotte dal decreto legge del Governo, pur ponendosi l’obiettivo di garantire, almeno per le sedi scolastiche strategicamente più rilevanti, l’invio dall’Italia di personale di ruolo idoneo, inserito nella graduatorie permanenti previste dal CCNL scuola per la destinazione all’estero, rappresentano, a parere della Uil scuola, una soluzione ancora parziale e del tutto insufficiente a modificare lo stato di crisi delle scuole italiane all’estero. E’ certamente un segnale positivo l’attenzione del Governo ai problemi della scuola all’estero; esso raccoglie l’allarme lanciato dalla Uil scuola, che negli ultimi mesi ha fortemente sollecitato il Parlamento ad intervenire al più presto, segnalando la necessità non più rinviabile di un processo riformatore di queste istituzioni scolastiche, strategicamente così importanti per il nostro made in Italy. Tuttavia, per la scelta delle sedi, a cui saranno dall’Italia destinati docenti per coprire posti vacanti, resta la necessità, in sede di conversione in legge del decreto, di definire in maniera esaustiva, criteri certi e trasparenti nell’individuazione delle priorità tra le diverse tipologie scolastiche all’estero ( scuole statali, sezioni internazionali, scuole paritarie, lettorati, corsi di italiano) , all’interno di un quadro pluriennale di intervento, in quanto l’attuale testo dell’articolo non garantisce del tutto di evitare possibili rischi di discrezionalità.

Per ciò che concerne il comma 2 dell’articolo, che introduce la possibilità di assumere nelle scuole statali all’estero, al posto dei supplenti con nomina Mae, personale docente a contratto locale straniero, anche per insegnamenti previsti dall’ordinamento scolastico italiano, modificando quanto previsto dall’art. 653 del T.U. 297 , che disciplina la procedura di assegnazione delle supplenze nelle scuole statali italiane all’estero, si esprime un giudizio fortemente critico, in quanto esso rischia di determinare ulteriori e incontrollabili forme di precarizzazione del rapporto di lavoro, che si aggiungono a quelle già esistenti. Oltre alle notevoli perplessità sul piano didattico, ( possesso di adeguati titoli di studio, abilitazioni ecc. ), si rileva il forte rischio che tale norma non determini alcun risparmio, al contrario un aggravio di spesa, contravvenendo a quanto indicato nello stesso articolo, sulla garanzia dell’invarianza degli oneri di spesa. Tali forme di contratto locale a tempo determinato, già previste, nelle nostre scuole all’estero, fino ad ora solo per il personale docente per le materie dell’ordinamento locale, hanno già prodotto negli anni una mole notevole di contenzioso in materia di rapporto di lavoro, in quanto nei paesi, soprattutto in Europa, in cui la legislatura del lavoro è fortemente evoluta, ( Spagna, Francia, ecc. ) numerose sentenze dei giudici del lavoro che hanno condannato il Ministero degli Esteri, obbligandolo ad apportare modifiche alle condizioni giuridiche ed economiche presenti nei contratti a favore dei lavoratori a contratto locale. La recente sentenza del Tribunale del lavoro di Barcellona, relativa ai contrattisti locali assunti a contratto determinato della nostra scuola statale ha ribadito l’obbligo da parte del MAE, sulla base della legislazione catalana, all’ assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori assunti a contratto locale

06 Settembre 2013


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Ultimo aggiornamento (Venerdì 06 Settembre 2013 23:52)

 

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