Insegnanti in classe come in Germania, più ore di Francia, Austria, Finlandia. Attivate modalità di protesta per l’intero anno scolastico per sostenere le ragioni della scuola.

 

1) Documentazione disponibile >>>


UIL Scuola, 13 ottobre 2012, Comunicato


ORARIO INSEGNAMENTO
Siamo allineati agli altri paesi europei.
Insegnanti in classe come in Germania,
più ore di Francia, Austria, Finlandia
.

Di Menna: Nessuna ragione plausibile
Uil  Scuola: Attiveremo tutte le modalità di protesta per l’intero anno scolastico per  sostenere l
e ragioni degli insegnanti e della scuola

I docenti italiani hanno un carico settimanale di ore di lezione in classe superiore alla media europea sia nella scuola primaria (22 contro 19,6) che nella secondaria superiore (18 contro 16,3) e praticamente identico nella scuola media (18 contro 18,1).

Sono in classe per un maggior numero di ore dei loro colleghi francesi, austriaci, finlandesi e come tedeschi e belgi a voler guardare le nazioni più sviluppate dell’area euro – commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola citando gli ultimi dati forniti dalla banca dati europea, Eurydice.

Non c’è dunque –continua Di Menna-, se tutti gli altri paesi hanno un numero di ore di insegnamento allineato intorno alla media europea (18,1), alcuna ragione plausibile per obbligare a 24 ore di lezione.

E’ una logica sbagliata quella che sottende all’aumento delle ore di insegnamento. Va considerato che si tratta di ore di insegnamento, di didattica che richiedono programmazione, preparazione, professionalità e che vengono svolte molte, molto spesso, in presenza di classi con tantissimi alunni.

Non è in questo modo che si dà qualità all’istruzione, come dimostra l’analisi comparativa dei dati.

E’ assurdo pensare che ci possa essere un decreto, approvato dal Parlamento, che

  • aumenti le ore di insegnamento portando l’Italia ad essere l’unico caso con 24 ore,
  • cancelli il contratto di lavoro,
  • aumenti  gli obblighi di servizio,
  • riduca la retribuzione.

Siamo molto oltre il paradosso.

Gli insegnanti hanno buoni motivi per protestare: alle retribuzioni più basse d’Europa, al blocco del contratto, al rinvio del pagamento degli scatti di anzianità si aggiunge un investimento sulla scuola tra i più bassi del vecchio continente e ora l’insopportabilità di una politica che sceglie di tagliare ancora sulla scuola.

Attiveremo, insieme agli altri sindacati, tutte le modalità di protesta per l’intero anno scolastico per sostenere le ragioni degli insegnanti e della scuola. Va assolutamente evitata una frattura tra chi ogni giorno fa funzionare bene il nostro sistema scolastico e le scelte di chi decide, senza nessuna attenzione per la qualità e la modernizzazione del nostro sistema di istruzione ma solo con la finalità di recuperare, ancora dalla scuola, risorse finanziarie.

2) Documentazione disponibile >>>

UIL Scuola, Prospetto orario, Fonte Eurydice – 2011



Orario settimanale di insegnamento dei docenti
Fonte Eurydice – 2011

primaria

sec. Inf.

sec. Sup.

Bulgaria

12

15

14

Polonia

14

14

14

Estonia

16

16

15

Rep. Ceca

17

17

16

Slovenia

17

17

15

Danimarca

18

20

19

Grecia

18

16

14

Austria

18

17

17

Romania

18

18

18

Slovacchia

18

18

18

Finlandia

18

16

15

Cipro

19

18

18

media UE

19,6

18,1

16,3

Germania

20

18

18

Ungheria

20

20

20

Belgio

21

19

18

Lettonia

21

21

21

Lituania

21

18

18

Lussemburgo

21

18

18

Irlanda

22

22

22

Italia

22

18

18

Francia

24

17

14

Spagna

25

19

19

Portogallo

25

22

22

Malta

26

20

20

Olanda

m

m

m

Svezia

m

m

m

Regno Unito

m

m

m

Comunicato inviato da >

UIL Scuola Pisa
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Ultimo aggiornamento (Sabato 13 Ottobre 2012 23:03)

 

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