Parliamo di contratto: evitare di indebolire l’autorevolezza della scuola e degli insegnanti
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UIL Scuola, Comunicato, 28-04-2016 »
UIL Scuola MONTECITORIO 28 APRILE 2016 Turi: la valutazione è un falso problema. Parliamo di contratto Quello di oggi non è un muro contro muro con il Governo. Abbiamo migliaia di firme di persone che a scuola lavorano ogni giorno e che vogliono trovare soluzioni concrete ai limiti di fattibilità dei provvedimenti attuativi della legge 107. Soluzioni diffuse e condivise così come è stato fatto per il contratto sulla mobilità. Quel che ancora non si è voluto capire è che la contrattazione, contrariamente a ciò che si vuole fare credere, è il sistema più moderno ed innovativo di relazioni sindacali. Il contratto è uno strumento flessibile: si decide e poi si può cambiare. Un contratto ha una scadenza e si può sempre correggere - ha detto Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, dal palco allestito a Piazza Montecitorio, nel corso della manifestazione della scuola organizzata dai sindacati scuola oggi a Roma Cambiare una legge è più difficile: l’iter è lungo e risente delle maggioranze di Governo e delle valutazioni emotive del momento. Avere timore di contrattare è un sintomo di debolezza – ha aggiunto Turi , mettendo in luce la situazione in cui operano le istituzioni pubbliche, l’Economia, la Funzione pubblica, la Corte dei Conti, il MIUR che non si fidano le une delle altre. Dare ai dirigenti scolastici poteri impropri equivale a farne una autorità salariale, di scelta dei docenti, e persino dell’offerta formativa. Una scelta che va a discapito dell’autorevolezza della funzione docente, che limita la libertà e che crea un condizionamento indiretto (neanche troppo) legato alla valutazione dei dirigenti stessi. Un modello gerarchico che soffocherà un sistema in cui la piramide andrebbe rovesciata per liberare risorse ed evitare la burocratizzazione e più in generale l’influenza della politica più propensa a valutare atti e procedure che gli effetti didattici ed educativi della scuola dell’autonomia che si trasformerebbe in un grande ufficio pubblico dove si trattano pratiche, numeri, tabelle, senza tenere nella giusta considerazione le persone: persona è l’alunno, persona è il docente, persona è il personale Ata. Considerare questo fattore, significa valutare ogni funzione educatrice. |
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Ultimo aggiornamento (Venerdì 29 Aprile 2016 23:08)