Scatti e contratto: “Il Governo deve tornare indietro e cambiare”
Gli effetti del blocco del contratto e degli scatti: nella tabella elaborata dalla UIL Scuola (*) |
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UIL Scuola, 30 novembre 2013, Comunicato, Documentazione |
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30 NOVEMBRE 2013-11-30 Scatti e contratto: “Il Governo deve tornare indietro e cambiare” Di Menna: "Non si può dire che gli studenti e la scuola sono al primo posto nell’attenzione del Governo se si mettono gli insegnanti e chi ci lavora all’ultimo" Si è svolta stamattina a Roma, davanti a Montecitorio, dove nei prossimi giorni si discuterà la legge di Stabilità, la manifestazuone promossa dai sindacati scuola, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda, per protestare contro il blocco del contratto e degli scatti di anzianità. Una manifestazione che - nella sua prima parte, proprio davanti a Montecitorio - ha visto alternarsi gli interventi dei delegati provenienti da tutte le regioni d'Italia a quelli di due parlamentari Coscia del PD e Fratoianni di Sel che hanno deciso di accogliere l'invito ad intervenire che era stato rivolto ai parlamentari e agli esponenti dei partiti. Passaggio successivo dell'iniziativa nazionale dei sindacati scuola, quello all'interno del Teatro Quirino dove sono stati affrontati - attraverso le esperienze e le testimonianze di delegati e insegnanti e gli interventi dei cinque segretari dei sindacati che hanno promosso l'iniziativa - le questioni cruciali della scuola: dal rinnovo del contratto alla situazione dei precari, dal pagamento degli scatti alla richiesta al Governo di cambiare rotta e investire nella scuola e nel personale che ci lavora. Riportiamo in sintesi l'intervento del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna: Per la scuola, le misure contenute nella Legge di Stabilità, sono particolarmente inique, con un doppio intervento che si accanisce su insegnanti e personale: blocco del contratto e blocco degli aumenti per anzianità. Serve equità. L'intervento sulle retribuzioni del personale della scuola risulta essere, nel suo insieme, superiore a quello previsto per i manager di Stato. Le risorse, invece, vanno trovate intervenendo in modo sempre più massiccio sui tanti sprechi e privilegi che ci sono nella spesa pubblica e nei costi della politica e nell'enorme evasione fiscale che rappresenta la prima emergenza nazionale. Continua la forte mobilitazione dei lavoratori della scuola. Il governo Letta ha deciso il blocco con un provvedimento preso ad agosto e confermato nella Legge di stabilità, passata nei giorni scorsi al Senato e ora all’esame della Camera, senza sentire nessuno. Ora deve tornare indietro e cambiare: privare i lavoratori del contratto significa trattarli come sudditi. E ai sudditi non si po’ anche chiedere di condividere tale ingiustizia. Facciamo appello ai partiti politici, alle loro varie correnti, principalmente della maggioranza perché diano risposte a ciò che tutti i sindacati scuola chiedono oggi. Non si può dire che gli studenti e la scuola sono al primo posto nell’attenzione del Governo se si mettono gli insegnanti e chi ci lavora all’ultimo. Insistiamo, occorre riconoscere e valorizzare il lavoro di quei tanti che nella scuola danno l’anima per farla funzionare e darle qualità. Non daremo tregua: una grande e continua campagna di verità che metta il governo di fronte alla sua responsabilità e alla impossibilità di raccontare cose del tutto non vere. La scuola continua ad essere bistrattata. Il ministro Carrozza si è impegnata a cercare di convincere il Governo a trovare una soluzione positiva. Ci comunichi la soluzione del problema. Sicuramente, non ritorni a dirci semplicemente che si sta impegnando. 30 Novembre 2013 |
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Ultimo aggiornamento (Sabato 30 Novembre 2013 23:52)