Sistema Integrato di educazione e istruzione 0-6: le proposte del coordinamento scuola dell’infanzia al Tavolo MIUR
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AA.VV., 31 ottobre 2015, Documento »
Coordinamento scuola dell’infanzia Sistema Integrato di educazione e istruzione 0-6 Il Coordinamento Nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola costituisce dal 1995 un'esperienza unica nel panorama dell'associazionismo scolastico; esso riunisce cinque storiche Associazioni Professionali della scuola (AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE) e le quattro maggiori Organizzazioni Sindacali (FLC CGIL, CISL SCUOLA, Uil SCUOLA e SNALS-CONFSAL), sostiene le politiche di qualificazione dell'infanzia e della sua scuola attraverso il confronto e il dialogo con quanti condividono questo obiettivo. Il Coordinamento è intervenuto attivamente a supporto dello sviluppo delle politiche dell'infanzia. I suoi contributi, riconosciuti dal MIUR, dall'ANCI, dall'INVALSI, da diverse fondazione ed associazioni del settore, dal Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, da formazioni politiche, su tematiche che spaziano dalle Indicazioni Nazionali, sezioni primavera, le attività sperimentali Ascanio, Alice, OR.ME, seminari nazionali ed internazionali. È stato audito dalle commissioni parlamentari in merito al DDL 1260 in virtù del suo impegno sulla qualificazione della scuola dell'infanzia nella sua condizione di interfaccia con il sistema dei servizi per l'infanzia e, ancor più, con l'intero percorso di formazione nel primo e nel secondo ciclo di studi. Il Coordinamento, in merito alla delega "Istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell'offerta educativa e della continuità tra i servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie": ritiene come positivamente posto dalla legge 107/2015, nell'ambito delle deleghe definite al comma 181, il principio della esclusione dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole dell'infanzia dai servizi a domanda individuale; sostiene la necessità di promuovere tutte le intese che garantiscano il migliore sviluppo della persona anche in raccordo con i servizi educativi dell'infanzia, ma nel rispetto del patrimonio culturale storico pedagogico rappresentato dalla scuola dell'infanzia, messo a grave rischio da proposte confuse e poco rispettose delle diverse professionalità, culture ed esperienze. Si ritiene, infatti, che alla fascia 0-3 vada riconosciuto un valore intrinsecamente formativo, comunque essenzialmente connotato da pratiche di cura e assistenzialistiche, mentre per la fascia 3-6 si debba procedere nella piena valorizzazione della sua connotazione storicamente scolastica; ritiene che si debba velocemente arrivare alla piena generalizzazione della scuola dell'infanzia al fine di consentire la frequenza al restante 6% dei bambini che non vi possono accedere per mancanza dell'istituzione stessa; auspica che venga varato al più presto un piano di assunzioni relativo alla quota di organico potenziato per non lasciare scoperta e in difficoltà la scuola dell'infanzia; chiede la salvaguardia delle peculiarità della scuola dell'infanzia che deve rimanere all'interno del sistema di istruzione e formazione come appropriatamente descritto nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 e a tutt'oggi in vigore; chiede che la continuità verticale non sia ridotta alla fascia di età 0-6 ma vada invece realizzata anche con la scuola primaria e secondaria di primo grado (3-14 anni) come da Indicazioni Nazionali 2012 ad oggi in vigore che consentono di raggiungere, al termine della scuola secondaria di primo grado i traguardi di sviluppo delle competenze; esprime preoccupazione perché la generalizzazione dei nidi non deve essere realizzata a discapito della trasformazione della scuola dell'infanzia; esprime inoltre preoccupazione per il comma 181 articolo 1 della L.107/2015 che rivisita istituzionalmente la scuola dell'infanzia affidandone la gestione alle Regioni, agli EELL, alle famiglie dandole un indirizzo meramente assistenzialistico e attento più ai bisogni delle famiglie che non al DIRITTO ALLO STUDIO dei bambini e delle bambine; ritiene che la formazione iniziale e in servizio dei docenti della scuola dell'infanzia e degli educatori degli asili nido deve essere diversa perché è tale anche la loro funzione, salvaguardando tutte le possibilità di contatto e di integrazione tra i due tipi di formazione. Per il Coordinamento |
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Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Novembre 2015 14:32)