Tempo pieno: i conti non tornano
Cosa sta succedendo al tempo pieno? Una interpretazione restrittiva (?) dell’Amministrazione mette in dubbio un principio assodato: un corso attivato, in costanza di iscrizioni, viene riconfermato.
La Condisco di Pisa ha correttamente segnalato l’incongruenza.
Documentazione disponibile >
La lettera
(i brani in giallo sono stati evidenziati da Reporter Scuola)
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Conferenza Permanente dei dirigenti scolastici della provincia di Pisa
Al Dr. Cesare Angotti
Direttore USR Toscana
Via Mannelli 113
FIRENZE
Alla Dr.ssa Maria Alfano
Dirigente USP di Pisa
Al Ministro del MIUR
Dott.ssa Maria Stella Gelmini
P.c.: All’assessore Regionale alla Pubblica Istruzione
All’assessore Provinciale Mirian Celoni
Agli Assessori degli Enti locali della provincia
Oggetto: Mancata accoglienza delle istanze delle istituzioni scolastiche relative al tempo pieno per l’ anno scolastico 2010/2011.
I Dirigenti scolastici della Provincia di Pisa, riunitisi in data 26 aprile 2010 per discutere gli organici di diritto per l’anno scolastico 2010/2011, esprimono il loro forte disagio per la mancata accoglienza delle istanze relative al tempo pieno nelle classi prime della scuola primaria, là dove era già iniziato.
In particolare evidenziano che:
1) il mancato accoglimento della richiesta di istituire classi prime a tempo pieno nelle scuole primarie in cui già è attivo (ma non è presente il corso completo), creerà una situazione di difficoltà all’utenza e agli stessi Dirigenti che hanno accolto le iscrizioni, fiduciosi che, per scorrimento, sarebbe stato riconfermato nelle future classi prime, come previsto anche dal piano provinciale di programmazione della rete scolastica;
2) la circolare degli organici ha creato una discrasia fra il tempo delle iscrizioni (febbraio 2010) e l’effettiva conferma della richiesta d’organico (aprile 2010), che non ha permesso di rispettare le scelte delle famiglie;
3) l’ipotesi di utilizzare ore residuali , disponibili nell’organico d’istituto ( C. M n ° 37 del 13 aprile 2010) per l’ampliamento del tempo pieno, darebbe origine ad una forte frammentazione delle ore di docenza e quindi ad un ‘ organizzazione che, oltre a non dare un buon servizio, non garantirebbe la certezza di una continuità nel quinquennio.
Di fronte a quanto sopra descritto i Dirigenti Scolastici chiedono all’Ufficio Regionale e all’U. S.P.
di rivedere l’assegnazione degli organici alle istituzioni scolastiche per permettere l’accoglimento della domanda nelle scuole in cui il corso a tempo pieno è già attivato ed arrivare in progressione alla sua completezza, (come recita per il tempo prolungato la C. M. n ° 37 del 13 aprile 2010), soddisfacendo in tal modo le richieste dell’utenza .
A tal fine sottolineano che, durante le iscrizioni, si è registrato un forte aumento delle domande del tempo pieno a conferma che è un tempo molto richiesto dalle famiglie, sia come tipologia formativa sia come servizio.
Pisa 28 aprile 2010
I Dirigenti Scolastici della Provincia di Pisa
Ultimo aggiornamento (Lunedì 17 Maggio 2010 09:34)