Il livello di istruzione terziaria ancora drammaticamente basso
L’intervento della coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni, Alessandra Nardini, alla 7° Commissione del Senato. |
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Condizione studentesca e precariato nella ricerca universitaria: Si è tenuta oggi un'audizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - convocata dalla 7° Commissione del Senato (nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca universitaria) – rappresentata da Alessandra Nardini (assessora della Regione Toscana e coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni) che ha anche lasciato agli atti un articolato documento*. In apertura Nardini ha sottolineato come “gli interventi del PNRR previsti nella missione 4 ‘Istruzione e Ricerca’ siano pienamente condivisibili e vadano nella giusta direzione, ma ancor prima di avviare i processi di riforma da questo previsti, serve un potenziamento radicale degli organici universitari dedicati alla ricerca e alla didattica, necessario per rendere il sistema universitario italiano più idoneo a svolgere il ruolo di formazione delle nuove generazioni”. “Il livello di istruzione terziaria – ha poi proseguito Nardini - nel nostro paese resta ancora drammaticamente basso. Basti considerare che a fronte di una crescita nella domanda di formazione universitaria e della necessità di ridurre il gap in termini di popolazione laureata rispetto agli altri paesi sviluppati il personale di ricerca e i docenti universitari si sono ridotti nell’arco degli ultimi 15 anni di circa un quarto del totale e circa il 70% dei professori di I e II fascia ha oltre 50 anni”. E se si pensa ad un piano di rilancio ed espansione del sistema universitario per incrementare la dotazione del personale di ricerca ai livelli necessari “dovremmo – ha spiegato Nardini - da un lato necessariamente prevedere una fase transitoria, che attivi specifici percorsi di stabilizzazione rivolti agli attuali precari dell'università , valutando la possibile stabilizzazione secondo criteri di merito oggettivi, dall’altro attivare selezioni per nuove posizioni di ricercatore riattivando così il processo di ricambio generazionale interrotto dal blocco del turn-over e dalla riforma della Legge 240/2010”. Temi - quelli toccati dalla coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni - che vanno inquadrati anche nel contesto generale delle iscrizioni alle università: “proprio la crescita del numero degli iscritti e la riduzione del corpo docente in molti casi si sono tradotte in una crescente difficoltà mantenere attivi alcuni corsi e nella impossibilità di attivare di nuovi”. Quanto poi alla mobilità, “la quota di studenti residenti che decidono di iscriversi in atenei diversi dalla regione di residenza è particolarmente elevata nelle regioni del Sud e questi flussi da un lato contribuiscono a mettere sotto pressione le università delle regioni più attrattive, dall’altro drenano capitale umano dalle regioni del Sud”. Altro tema rilevante toccato dall’assessora Nardini è quello delle politiche per il diritto allo studio universitario: “grazie all'aumento del FIS (Fondo Integrativo Statale), e grazie all’impegno crescente delle regioni – ha rimarcato Nardini - è stato possibile erogare la borsa di studio pressoché al 100% degli studenti idonei”. In conclusione l’assessora ha poi ricordato l’esigenza di “riattivare il tavolo per la definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) per meglio definire importi e qualità dei benefici da erogare agli studenti”, la necessità di “aumentare i contingenti dei corsi ad accesso programmato” e l’urgenza di “finanziare la realizzazione di nuovi investimenti in edilizia universitaria”. Link al documento* §§§§§§§§§§ |
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Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link**» Conferenza delle Regioni e delle Province autonome |
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^Fonte» CRPa_Cmn-Dcm_ MAG2021 = RS_2021-05-05» |
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