Trasferimenti, legge 107, professionalità, bonus premiale, chiamata diretta docenti, valutazione docenti e dirigenti, formazione, valorizzazione del personale docente ed ATA: più questioni e più soluzioni?
1) Documentazione (sito esterno)
Fonte: Comunicato, 03-10-2016 »
UIL Scuola Uil: trasferimenti, legge 107, professionalità e contrattoDomani incontro ministro Giannini - sindacati scuolaTuri: Le soluzioni si trovano nella misura in cui c'è la volontà politica di trovarle. Valuteremo la volontà del Governo di (ri)comporre una frattura con il personale della scuola indotta da una legge involutiva, divisiva, scritta male e attuata peggio. Trasferimenti: errori e ingiustizie La prima cosa che chiederemo al Ministro dell'Istruzione è che vengano rifatti tutti i trasferimenti della mobilità perché ci sono troppe ingiustizie. Vanno ripristinate le posizioni giuridiche di ogni persona. Ovviamente ciò "ora per allora". L'anno scolastico per noi è sacro, le famiglie hanno diritto ad avere certezze. Ormai è partito così e non si tocca. Non lo facciamo per spostare le persone in corso d'anno ma per ripristinare la situazione giuridica di ognuno per l'anno prossimo. Così si restituisce il diritto a chi ce l'ha. Non abbiamo mai pensato di spostare gli alunni, ma di garantire i diritti ed eliminare le ingiustizie senza il ricorso ai Giudici. La magistratura non può essere chiamata a gestire una simile fase, è compito del Governo. Vedremo se c'è la volontà politica di ripristinare i diritti delle persone. Legge 107: una involuzione normativa che riporta la scuola indietro di 20 anni; scritta male e attuata peggio Dopo la lettera inviata, dai sindacati scuola, al Presidente della Repubblica, l'incontro di domani è il primo momento di verifica della vera volontà politica del Governo di riaprire relazioni sindacali positive e rimediare ai guasti e agli errori della legge 107, una legge involutiva, scritta male e attuata peggio. Irrealizzabile. Ora c'è la possibilità del Governo di ricucire con il mondo della scuola una frattura profonda. Le soluzioni si trovano se c'è la volontà politica di farlo. Noi non chiediamo una modifica della legge: a quello ci penserà il Parlamento, ma di spostare sulla contrattazione le materie che la 107 le ha sottratto, in questo modo riportiamo al centro il lavoro delle persone e la vera autonomia scolastica, quella della partecipazione e della responsabilità, non quella gerarchica ed autoritaria della legge. Bonus premiale, chiamata diretta docenti, valutazione docenti e dirigenti, formazione, valorizzazione del personale docente ed ATA: sono tutte materie di contrattazione. Chiederemo di discuterle e negoziarle nell'ambito del rinnovo del contratto. Gli effetti concreti delle disposizioni di legge specie quelle che riguardano gli insegnanti e la loro assegnazione alle scuole stanno facendo registrare caos e preoccupazione. Un meccanismo che mostra non solo tutti i suoi limiti ma concretamente l'impossibilità di realizzazione. Cattedre vuote, aumento dei supplenti, materie assegnate arbitrariamente: è il risultato di una programmazione a tavolino che non rispetta le scuole e la loro autonomia e non considera il mondo reale delle scuole. Professionalità e valutazione: è il contratto lo strumento più adatto per trovare soluzioni flessibili. Questa legge, per molti aspetti, mette in atto un'invasione di campo nelle materie contrattuali. La Uil Scuola chiederà al ministro che vengano riportate nell'alveo del contratto, tutte le materie inerenti ad esso. Le norme contrattuali hanno forza di legge. Il contratto è un elemento flessibile perché si può adeguare alla realtà. La legge 107 è, invece, rigida, non guarda alla realtà. Gli effetti sono evidenti. Il contratto è universale, riguarda tutti i lavoratori e non dimentica nessuno. Reclutamento e posizione giuridica di tanti docenti Restano irrisolte le questioni relative al reclutamento e alla posizione giuridica di tanti docenti, sia inseriti nelle GAE che fuori dalle stesse che vanno risolte e che la 107 non ha fatto. Sono argomenti coperti da riserva di legge che dovranno essere oggetto di un provvedimento legislativo e riguardano molti docenti rimasti fuori dalla legge 107 (non stabilizzati) che anche quest'anno garantiranno l'apertura delle scuole. Hanno diritto di sapere il quadro giuridico con cui si dovranno confrontare. Va poi programmato un piano, anche pluriennale, che dia certezze e prospettive, insieme con un nuovo sistema per definire i bisogni organici delle scuole autonome e l'eliminazione del divieto, inattuabile, di assegnazione degli incarichi oltre i 36 mesi. |
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RS > Il materiale è raccolto come documentazione. Il testo non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo della pubblicazione ufficiale, che prevale in casi di discordanza. La documentazione raccolta non è e non deve essere letta come consulenza specialistica e/o legale. Si consiglia sempre di consultare direttamente l’ente/gli enti citati, un sindacato/patronato/CAAF o uno specialista qualificato/professionista abilitato per un parere, una consulenza o assistenza. |
< N.d.R. |
1.2) Documentazione (sito esterno)
Fonte: UIL Scuola, Report, 04-10-2016 »
UIL Scuola Nel corso dell’incontro sindacati – ministro, la Uil Scuola ha posto in apertura le questioni che più gravano sul personale a seguito della attuazione della legge 107 quale condizione per ricucire il rapporto con il mondo della scuola: la scuola non è allo sbando, più lo appare l'amministrazione. Trasferimenti Il personale in mobilità a seguito di algoritmi sbagliati ha la sola certezza di aver subito una ingiustizia, per ristabilire l'equità non deve dover ricorrere ai giudici ed agli avvocati. Occorre rifare i movimenti e creare condizioni di certezza per il futuro. Precari I tanti docenti precari devono avere certezza per la soluzione dei diversi problemi, con risposte univoche da parte dei diversi livelli dell'amministrazione e la definizione di soluzioni ponte che consentano un passaggio tra il vecchio ed il nuovo modello secondo modalità sostenibili e condivise. Relazioni sindacali e temi aperti La ripresa di positive relazioni sindacali, le intese e la contrattazione rappresentano le sedi in cui i diversi problemi possono trovare soluzione: vincoli che pesano sul lavoro del personale ATA, la valutazione dei dirigenti scolastici, troppo burocratica ed estranea alla vita reale delle scuole, il bonus professionale docenti. Cronoprogramma Le risposte fornite rappresentano una cauta apertura, che si concretizzerà con la definizione di un cronoprogramma. E’ fissato per il 20 ottobre il prossimo incontro con il ministro che è impegnato a portare in legge di Stabilità questioni che riguardano il personale. In questo contesto, la priorità del ministro è quella di ottenere l'unificazione dell’organico di diritto con l’organico di fatto, che favorirà la stabilità del personale e maggiori opportunità di mobilità per il personale docente ed ATA, inoltre saranno destinate, dal Governo le risorse per il rinnovo del contratto e le modifiche normative che liberano la contrattazione. Tutte situazioni che potranno essere meglio definite dopo che saranno assunti impegni più chiari nella legge di Stabilità. Gli incontri successivi si svolgeranno su tre direttrici:
Nell' immediato la UIL ha ottenuto un intervento rapido di chiarimento per superare il divieto di reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi, nei prossimi giorni sarà formalizzata la posizione. Ci sarà, inoltre, un tavolo tecnico sulla situazione del precariato, la predisposizione di un piano di immissioni in ruolo per il personale Ata, l'avvio del concorso per i DSGA. I TFA, o altri strumenti per il conseguimento dell'abilitazione saranno affrontati nell'ambito della delega sul reclutamento. Per quanto riguarda le deleghe, che risultano ancora ferme, tra cui quella per lo 0-6 e quella sul reclutamento, il ministro si è impegnato a fornire prima dell'avvio della discussione una informativa in sede politica. A tale proposito la Uil Scuola, presenti all’incontro Pino Turi, Noemi Ranieri e Rosa Cirillo, ha messo in evidenza le contraddizioni di una legge, la 107 la cui filosofia impedisce un confronto proficuo sulle deleghe che sono frutto delle scelte (sbagliate) della legge. |
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Ultimo aggiornamento (Mercoledì 05 Ottobre 2016 19:31)