“Una procedura all’italiana: dove non si arriva con la programmazione si decide con la burocrazia.”

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1) Documentazione (sito esterno)
UIL Scuola, 8 gennaio 2015, Comunicato - Documento
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UIL Scuola
08 Gennaio 2016

Sulla valutazione prevale la burocrazia
Composizione del comitato di valutazione: una scelta ideologica sbagliata che si sta realizzando in pieno stile burocratico
Turi: un processo frettoloso, con una preoccupante vocazione autoritaria

Una procedura all’italiana: dove non si arriva con la programmazione si decide con la burocrazia.

E’ quanto sta accadendo – mette in luce il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – per la formazione del comitato di valutazione nelle scuole.

La legge – precisa Turi – prevede che nel comitato sia nominato un  componente esterno, scelto tra docenti,  dirigenti scolastici e dirigenti tecnici, senza che sia previsto alcun compenso, per equità si direbbe. Ma invece di procedere con nomine ponderate, destinare a dare equilibrio e competenza, stanno decidendo le direzioni regionali nominando d’ufficio e in maniera unilaterale dirigenti e dirigenti in pensione.

Se da un lato è davvero poco chiaro perché le direzioni si stiano orientando a nominare dirigenti e non docenti, diventa chiara la deriva che tale atteggiamento assumerà nelle situazioni concrete.

Come se non bastassero i docenti contrastivi, la consegna dont’ask, dont’ tell, nelle nomine del comitato di valutazione si scelgono ancora una volta dirigenti per riconoscere agli insegnanti l’assegnazione del bonus.

Da un lato si obbligano i dirigenti ad accettare incarichi che non vogliono – precisa Turi  - nella fattispecie sono  atti negoziali ricettizi che si perfezionano con l’accettazione e non possono essere attuati d’ufficio.

Dal’altro la decisione di comporre il comitato di valutazione con un dirigente, anche in pensione invece che con un docente, indica una deriva tutta burocratica che non presagisce nulla di buono.

E poi – aggiunge – sono incarichi non obbligatori che attengono alla libera scelta delle persone.

Si sta gestendo – si legge nella nota che la Uil Scuola ha inviato al Capo di Gabinetto del Miur - una delle più delicate novità normative con approccio meramente burocratico, come si trattasse di semplice adempimento, senza alcuna considerazione sulla ricaduta concreta di tali decisioni: una deriva burocratica che va, a nostro parere, interrotta e corretta.

Il ministro è ancora in tempo per intervenire. Ciò che nelle intenzioni del legislatore doveva essere l’elemento qualificante della riforma rischia di trasformarsi in un comitato in cui tutti, genitori, studenti  e dirigenti possono dare lezioni e stabilire criteri di retribuzione dei docenti.

Se veramente qualcuno pensa che genitori, studenti e dirigenti in pensione possano modificare e rinnovare la scuola italiana, vuole dire che in questo Paese la propaganda funziona eccome.

La lettera inviata al Miur [*]


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[*] Fonte dei dati, informazioni e documenti sono reperibili presso il sito web “www.uilscuola.it”, esterno, al link »

la lettera inviata al Miur


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2) Documentazione (sito esterno)
[*] UIL Scuola,
08 Gennaio 2016, Lettera »

UIL Scuola
08 Gennaio 2016

Capo di Gabinetto MIUR Dott.ssa Rosa De Pasquale
Capo Dipartimento MIUR
Dott.ssa Maria Maddalena Novelli
Direttore del Personale MIUR
R O M A

Con la presente, siamo a sollecitare un intervento in merito alla nomina d’ufficio che talune Direzioni Generali Regionali del MIUR, in maniera unilaterale e, a nostro parere, illegittimamente, stanno assumendo in ordine alla nomina del componente esterno del Comitato di valutazione (Art. 1, comma 129, legge n. 107/2015).

Abbiamo, infatti, appreso che in alcune regioni i direttori generali hanno individuato d’ufficio quali componenti esterni del Comitato di valutazione ex L. 107/2015, dirigenti scolastici che non avevano e non hanno alcuna disponibilità a farne parte.

Nella fattispecie, siamo in presenza di atti negoziali ricettizi che si perfezionano con l’accettazione che non possono, come è ovvio, essere attuati d’ufficio.

Tanto in quanto, si tratta di incarichi non obbligatori che attengono alla libera scelta del dirigente stesso. A tal proposito, si fa presente che tra gli incarichi obbligatori che il dirigente è tenuto ad accettare ai sensi dell’art.19 del CCNL 11.04.2006 come modificato dall’art. 10 del CCNL 15.07.2010, non è previsto l’incarico di cui sopra. Si coglie l’occasione, inoltre per sottolineare l’assoluta contrarietà per come l’amministrazione sta gestendo l’applicazione della norma di cui trattasi.

Infatti, non si capisce perché le direzioni regionali si stiano orientando a nominare dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, anche in pensione, piuttosto che docenti.

Infatti, se è vero che la legge 107, non definisce con precisione i profili di nomina di questo personale, è pur vero che con l’individuazione di tale personale, nei Comitati di valutazione, si sceglie la strada di un ulteriore condizionamento della funzione docente, condizionamento che per effetto delle nomine di personale esterno alla Istituzione scolastica, di provenienza della dirigenza scolastica, tende ad incidere negativamente anche sull’autonomia scolastica che la legge stessa dice di volere, invece esaltare.

Come è evidente si sta gestendo una delle più delicate novità normative con approccio meramente burocratico, come si trattasse di semplice adempimento, senza alcuna considerazione sulla ricaduta concreta di tali decisioni: una deriva burocratica che va, a nostro parere, interrotta e corretta.

Per quanto sopra, si chiede di intervenire per evitare i provvedimenti antisindacali denunciati e contemporaneamente, restando a disposizione per ogni ulteriore approfondimento di merito, una attenta riflessione sul piano politico di quanto sopra rappresentato.

Rosa Cirillo
Segretario nazionale area V

Pino Turi
Segretario Generale


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Ultimo aggiornamento (Venerdì 08 Gennaio 2016 20:34)

 

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