La stimolazione non invasiva può ridurre per mesi la spossatezza tipica della malattia senza effetti collaterali.

>

Un caschetto contro l’affaticamento da sclerosi multipla
Oggi è possibile combattere la fatica con un intervento elettroceutico, una cura con segnali elettrici somministrata grazie a un caschetto personalizzabile. La stimolazione non invasiva di 15 minuti per 5 giorni, applicabile anche a casa, può ridurre per mesi la spossatezza tipica della malattia senza effetti collaterali. Lo studio condotto dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr è pubblicato su Scientific Reports

L’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-ISTC) ha messo a punto un caschetto con elettrodi personalizzabile che, grazie a un intervento di neuromodulazione, è in grado di compensare la distorsione comunicativa tra regioni del cervello collegata all’affaticamento del paziente affetto da sclerosi multipla. “Da molti anni, coscienti che l’affaticamento nella sclerosi multipla (sm) conta su cure farmacologiche poco efficaci e spesso accompagnate da effetti collaterali anche gravi e che si accompagna ad alterazioni della comunicazione intracerebrale, abbiamo lavorato per contrastare questo sintomo inviando segnali al cervello. Abbiamo cioè adattato a questa condizione una neuromodulazione, una tecnica capace di modificare l’eccitabilità di regioni cerebrali, che aveva reso persone sane più resistenti alla fatica”, spiega Franca Tecchio del CNR-ISTC. “Prima di tutto abbiamo quindi cercato le regioni che nel paziente di sm comunicano peggio al crescere della fatica, poi abbiamo messo a punto un intervento di neuromodulazione per compensare questa distorsione. In tale lavoro si è rivelato utile lo sviluppo di un caschetto adattabile che posiziona un elettrodo, conformato secondo le circonvoluzioni corticali della regione cui giunge la percezione somatosensoriale da tutto il corpo. Dopo cinque stimolazioni elettriche transcraniche di 15 minuti al giorno mediante intervento elettroceutico personalizzato FaReMuS, molti pazienti si sono sentiti più in forze”.

Col lavoro appena pubblicato sulla rivista del gruppo Nature, Scientific Reports, sono stati indagati gli effetti cerebrali dell’intervento FaReMuS, comprendendo che la dinamica dell’attività elettrica dei neuroni cerebrali (neurodinamica) si altera al crescere della fatica, soprattutto nelle regioni di rappresentazione delle sensazioni da tutto il corpo. “Abbiamo utilizzato la dimensione frattale, una misura molto sensibile, che tiene conto delle forme dei segnali inviati da una regione all’altra del nostro cervello. Questa misura è nata per valutare quantitativamente sistemi complessi ove una parte ripete le strutture del tutto, per parti sempre più piccole, come succede nel broccolo o anche nell’albero, in cui rametti piccoli sono simili al ramo portante, fino alla pianta nel suo insieme”, spiega Tecchio. “In neurodinamica, abbiamo osservato che la dimensione frattale riesce a misurare adeguatamente le variazioni dell’organizzazione di una certa regione corticale. Abbiamo studiato il comportamento delle regioni dedicate al controllo dei movimenti della mano destra e sinistra e alle percezioni tattili e propriocettive dalle due mani mediante un algoritmo che cerca le regioni del nostro cervello sfruttando una loro impronta digitale funzionale (Functional Source Separation, FSS). Così ci siamo accorti che dopo il trattamento FaReMuS, la neurodinamica della regione somatosensoriale si era normalizzata e così pure era più bilanciata la comunicazione tra le regioni motorie omologhe destre e sinistre. Queste migliorie di comunicazione intracerebrale spiegavano quasi la metà (48%) del miglioramento dell’affaticamento”, conclude Tecchio. “Possiamo affermare che una elettroceutica non-invasiva personalizzata sulle specifiche caratteristiche anatomo-funzionali delle regioni compromesse può essere efficace contro la fatica. Parte dell’efficacia nasce dal ristabilire la comunicazione intra-cerebrale che era tanto più alterata al crescere della fatica”.

La scheda
Chi:
Cnr-Istc
Che cosa: Cortical neurodynamics changes mediate the efficacy of a personalized neuromodulation against multiple sclerosis fatigue, Scientific Reports, Camillo Porcaro, Carlo Cottone, Andrea Cancelli, Paolo M. Rossini, Giancarlo Zito & Franca Tecchio, https://doi.org/10.1038/s41598-019-54595-z

**************************************
Consiglio nazionale delle ricerche
COMUNICATO STAMPA 135/2019
Roma, 19 dicembre 2019


<
Estratto

Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link»

Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
www.cnr.it

Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del (CNR ISTC)
http://www.istc.cnr.it/


<
Link/siti
esterni non collegati

^Fonte» CNR_CS_135-2019_19DIC19 = RS_2019-12-20»
RS non ha meriti e non è responsabile dei contenuti raccolti. Il materiale è raccolto come documentazione personale. Il testo non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo delle pubblicazioni ufficiali, che prevalgono in casi di discordanza. Per una documentazione certa o altre informazioni si deve fare riferimento ai titolari dei contenuti, prendere visione dei documenti/siti ufficiali, contattare gli enti citati. La documentazione raccolta non è e non deve essere letta come consulenza specialistica e/o legale. Si consiglia sempre di consultare direttamente l’ente/gli enti citati, sindacati/patronati/CAAF o specialisti qualificati/professionisti abilitati per pareri, consulenze e/o assistenza. Vi possono essere limiti/condizioni alla partecipazione. Negli indirizzi mail sostituire [at] con @. Evidenziature e formattazione possono essere non originali.

<
< N.d.R.

www.reporterscuola.it - info[at]reporterscuola.it