Governo, scuola e quota ’96: tra un Giudice del Lavoro di Salerno e un Giudice a Bologna
È necessario ed urgente che il Governo ponga “rimedio a questa iniquità”. |
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UIL Scuola, 18 novembre 2014, Lettera »
QUOTA 96
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UIL SCUOLA
Dott. Matteo Renzi Signor Presidente del Consiglio, mi rivolgo a Lei, per (ri)mettere in evidenza una questione che, peraltro è stata all’attenzione del Governo e del Parlamento e riguarda i lavoratori della scuola che per effetto della Riforma “ Fornero” si sono visti negare il diritto ad andare in pensione, pur avendone i requisiti (c.d. quota ’96) che per il comparto scuola, diversamente da ogni altro comparto, non possono che riferirsi all’anno scolastico. Nei giorni scorsi, una Sentenza del Giudice del Lavoro di Salerno, ha riconosciuto il diritto di 42 docenti ad andare in pensione dal 1.9.2012, un altro Giudice a Bologna, per la stessa fattispecie, lo ha negato, contemporaneamente, davanti ai Giudici di questo Paese si presentano lavoratori della scuola che obbligati ad andare in pensione per aver maturato i requisiti di età (pre - Fornero), chiedono di restare in servizio, secondo la stessa riforma. Converrà che si tratta di una situazione che merita l’impegno diretto del Governo per mettere ordine e dare certezze ai lavoratori tutti, a cominciare dai lavoratori di quota ’96 (nel frattempo diventati quota ’98 ed oltre), servitori dello Stato che si vedono dallo Stato stesso, negare un diritto derivante da un errore politico e giuridico che è difficile accettare; un obbligo prima che giuridico, morale, rendere giustizia di errori macroscopici, sostanzialmente riconosciuti tali anche nelle Commissioni parlamentari che hanno proposto soluzioni, poi bocciate dal Governo. Questi avvenimenti non aiutano certo ad avvicinare i cittadini alle Istituzioni e a favorire quell’ orgoglio nazionale più volte da Lei evocato che sarà l’unica vera molla che farà uscire l’intera comunità nazionale dai problemi, economici, sociali e politici in cui continua ad attardarsi. E’ con questo spirito, che Le chiedo, Signor Presidente del Consiglio, non solo nella mia veste di Segretario Generale a nome di tutte le migliaia di iscritti della UIL-SCUOLA, ma anche – e soprattutto – come cittadino di un Paese che, vede nel primato della legge il vero riferimento all’imparzialità e all’uguaglianza dell’amministrazione, in cui ogni individuo si deve immedesimare, il bisogno e l’urgenza di porre rimedio a questa iniquità. Con l’augurio che ci possa essere un confronto di merito con il Governo, mi è grata l’occasione per inviarLe distinti saluti. Massimo Di Menna |
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[*] Il testo della lettera Il documento segnalato risiede presso il sito web della UIL Scuola, esterno, al link » |
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Documentazione segnalata da »
Comitato per il rispetto Quota '96
Ultimo aggiornamento (Martedì 27 Gennaio 2015 13:50)