Concorso straordinario: le prove vanno sospese e avviato diverso percorso
La richiesta ai gruppi parlamentari. |
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Federazione Concorso straordinario: lettera dei sindacati scuola ai gruppi parlamentari. Le prove vanno sospese e avviato diverso percorso Una lettera a firma dei cinque segretari generali dei sindacati scuola è stata inviata oggi ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Al centro del documento la procedura concorsuale straordinaria per docenti di scuola secondaria con la «richiesta di sospensione delle prove, a tutela del personale precario della scuola e della salute di tutte le persone coinvolte».
Ai Capigruppo Parlamentari Onorevoli Deputati, Onorevoli Senatori vogliamo sottoporre alla Vostra attenzione il tema delle prove relative alla procedura concorsuale straordinaria per docenti di scuola secondaria che dovrebbero svolgersi dal 22 ottobre al 16 novembre secondo le decisioni assunte dal Ministero dell’Istruzione. Le prove riguardano 66.072 docenti precari con almeno tre anni di esperienza nella scuola, la maggior parte dei quali già in servizio o in procinto di ricevere un incarico di supplenza. Al riguardo, è opportuno sottolineare che una recente sentenza del Consiglio di Stato equipara il servizio svolto per almeno tre anni a un’abilitazione all’esercizio della professione L’esigenza del concorso straordinario nasce per sanare una condizione di abuso dei contratti a termine nella scuola ampiamente nota e in evidente contrasto con indicazioni e sentenze in ambito comunitario. Alla base, una carenza di aspiranti nelle graduatorie da cui si dovrebbe attingere per le assunzioni in ruolo, e che trova conferma nei dati sulle immissioni in ruolo di quest’anno, con oltre 60 mila posti non assegnati sui quasi 85.000 disponibili. Vi era dunque una cogente necessità di avviare adeguate procedure per assumere e stabilizzare i precari, ma è altrettanto evidente che il rinvio del concorso, da ultimo a causa dell’emergenza pandemica, ha fatto sì che qualsiasi procedura avviata oggi non produca sino all’anno scolastico 2021/22 alcun effetto concreto in termini di copertura stabile dei posti e conseguente garanzia di continuità didattica agli alunni. Quanto sia difficile in questa fase gestire procedure concorsuali lo dimostra quella tuttora in atto per reclutare i DSGA: pur riguardando un numero contenuto di candidati, dopo un anno non si ancora conclusa e sono ancora in atto le prove. Ma anche l’ultimo concorso straordinario per i docenti, avviato nel 2018, per alcune classi di concorso è ancora non completato. Fare dei concorsi per esami la modalità esclusiva di accesso all’insegnamento si rivela, alla prova dei fatti, una scelta irrealistica e inefficace, rendendo quanto mai necessaria una complessiva revisione del sistema di reclutamento, come più volte richiesto dalle nostre organizzazioni, riconoscendo in modo adeguato il valore dell’esperienza di lavoro maturata dai docenti precari di cui il sistema ha da sempre bisogno per poter funzionare regolarmente. Avviare in un contesto di emergenza igienico sanitaria lo svolgimento delle prove del concorso straordinario (e a seguire un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati) non produce alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre espone la scuola e il personale coinvolto a due ordini di rischi: - un possibile aumento dei contagi nelle scuole, per effetto della promiscuità tra personale esterno, interno e alunni nella frequenza dei locali scolastici che ospiteranno le prove - la possibilità che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono e che li espone a tali condizioni, siano esclusi dalla partecipazione al concorso I casi di positività nella scuola si stanno purtroppo manifestando in molte scuole su tutto il territorio nazionale, diversi lavoratori impegnati in supplenze potrebbero essere coinvolti dalle misure di isolamento e conseguentemente perdere l’opportunità di partecipare a un concorso la cui finalità è proprio quella di sanare l’abuso del lavoro precario nella scuola. Si tratta di un’evenienza inaccettabile, che vanificherebbe per ragioni certamente non imputabili al personale il lavoro di diversi anni. Vi è poi da chiedersi se sia opportuno sottrarre alle scuole appena ripartite 66.000 docenti per almeno due giorni, con l’incremento che ne discende, inoltre, dei flussi di mobilità sul territorio per quanti potrebbero partecipare alle prove in regione diversa da quella di servizio. Per queste ragioni Vi chiediamo di prestare ascolto e farVi portavoce di una diffusa richiesta di sospensione delle prove, a tutela del personale precario della scuola e della salute di tutte le persone coinvolte. Riteniamo inoltre che il Parlamento possa promuovere un più complessivo ripensamento su una procedura che, se nell’immediato si rivela unicamente un fattore di ulteriore stress per le scuole, meriterebbe comunque di essere riconsiderata alla luce di quanto avvenuto anche in altri settori della PA, mettendo in atto percorsi di stabilizzazione per titoli e prova orale che consentirebbero di garantire l’assunzione in forma stabile di quei precari già oggi impegnati in cattedra con serietà e professionalità al servizio del nostro sistema di istruzione. Roma, 30 settembre 2020
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Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link» UIL SCUOLA RUA |
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^Fonte» UIL SCUOLA RUA_Dcm_30SET2020 = RS_2020-09-30» |
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