Una bellissima mostra che terminerà domenica 8 maggio 2016, anche se ci auguriamo che continui.

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ISTITUTO SUPERIORE LICEO DI FAENZA
Artistico, Classico, Linguistico, Scientifico, Scientifico Scienze Applicate, Scienze Umane
Comunicato Stampa

Liceo Torricelli in mostra
Faenza, Voltone della Molinella,
23 aprile – 8 maggio 2016

Il Liceo Torricelli

Nel 1860, prima ancora che si compisse l’unificazione nazionale, iniziarono le lezioni nel Regio Liceo di Faenza, che cinque anni più tardi avrebbe preso il nome di Liceo Torricelli (ora Torricelli - Ballardini).

Faenza era stata preferita a Ravenna come sede dell’unico liceo della provincia, perché vantava già allora una gloriosa tradizione scolastica: aveva ospitato dal 1803 il Liceo Dipartimentale del Rubicone, voluto da Dionigi Strocchi e Vincenzo Monti, e prima ancora, fin dagli inizi del ’600, un collegio di gesuiti. Nel 1887 sarebbe confluita in esso un’altra istituzione secolare: il ginnasio comunale.

La continuità fra queste istituzioni è data anche dalla sede, che fu sempre la stessa salvo brevi interruzioni e che tuttora ospita il liceo classico: il Palazzo degli Studi di via S.Maria dell’Angelo 1. Qui si è formata per secoli la classe dirigente locale; ma hanno frequentato le sue aule anche alcuni protagonisti della cultura nazionale e internazionale. Lo stesso Evangelista Torricelli, l’erede di Galileo, che avrebbe dato poi il nome al liceo, era stato alunno dei gesuiti a Faenza. Ricordiamo ancora fra gli alunni del ginnasio comunale Alfredo Oriani; fra quelli del liceo Dino Campana, il quale visse al Torricelli esperienze decisive, che avrebbero lasciato traccia anche nel suo capolavoro, i Canti Orfici. Fra i viventi, il cardinale Achille Silvestrini e lo scrittore Carlo Lucarelli.

Fra gli insegnanti del liceo napoleonico ricordiamo il grande umanista Dionigi Strocchi; fra quelli del regio liceo Giuseppe Cesare Abba, principale cronista dell’epopea garibaldina, lo storico Gaetano Salvemini, a lungo punto di riferimento della cultura antifascista, l’antropologo Ernesto De Martino. E poi vari letterati della cerchia carducciana: i rapporti di Giosue Carducci con il liceo furono frequenti e documentati per decenni.

La mostra

La mostra che sarà inaugurata al Voltone della Molinella sabato 23 aprile 2016 e proseguirà fino a domenica 8 maggio intende documentare vari momenti e aspetti della storia secolare del Torricelli, concentrandosi in prevalenza sugli anni del Regio Liceo, che vanno dal 1860 alla seconda guerra mondiale.

Saranno esibiti innanzitutto documenti d’archivio che evidenziano le intersezioni delle vicende del Torricelli con la storia nazionale: dal Risorgimento (stati di servizio di insegnanti garibaldini) alla prima guerra mondiale (diari di guerra e testimonianze di alunni combattenti), dalle commemorazioni ufficiali di casa Savoia alle veline del fascismo (autarchia, leggi razziali, entrata in guerra, repubblica sociale).

Ma una particolare attenzione sarà rivolta ad aspetti di vita quotidiana: vecchi compiti in classe, carte riguardanti i rapporti fra alunni e insegnanti, i provvedimenti disciplinari, la difficile inclusione del personale femminile. Non mancheranno documenti originali, in gran parte autografi, riguardanti gli insegnanti e alunni più celebri (Abba, Salvemini, Oriani, Campana e altri). E poi registri storici (saranno esposti i voti di Dino Campana e Alfredo Oriani, insieme ai registri del ginnasio pontificio), diplomi (varie decine di diplomi storici, fra cui due esemplari rarissimi, risalenti l’uno al ginnasio settecentesco e l’altro al liceo napoleonico), fotografie (l’archivio di foto di classe del Torricelli è il più ricco d’Italia), giornalini scolastici, cimeli vari.

Saranno anche documentati, attraverso l’esibizione di qualche esemplare significativo, alcuni degli autentici tesori che il Torricelli custodisce nei suoi depositi e che sono in gran parte sconosciuti agli stessi faentini: le collezioni naturalistiche, la biblioteca che, avendo acquisito il fondo originario dei Gesuiti, possiede, forse unica in Italia fra le biblioteche scolastiche, centinaia di libri antichi e rari, e infine una ricca raccolta di strumenti scientifici secolari, in gran parte restaurati recentemente e ancora funzionanti.

La mostra sarà anche un’occasione per impegnare, conformemente alle più recenti direttive ministeriali, gli studenti in un’esperienza formativa di alternanza scuola-lavoro: gli alunni del terzo anno della sezione classica collaboreranno all’allestimento e presteranno servizio di sorveglianza e assistenza ai visitatori durante le due settimane della mostra.

Per ulteriori informazioni sulla mostra, vi invitiamo a contattare il prof. Stefano Drei.


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Artistico, Classico, Linguistico, Scientifico, Scientifico Scienze Applicate, Scienze Umane
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Ultimo aggiornamento (Venerdì 06 Maggio 2016 00:47)

 

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