Formazione professionale: l’impegno delle Regioni per circa 350.000 studenti
Dai percorsi di istruzione e formazione professionale triennali per la qualifica all’Istruzione Tecnica Superiore”. |
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Formazione professionale: “In questi anni le Regioni si sono impegnate per una crescita quali-quantitativa di tutta la filiera tecnico-professionale. Un grande lavoro che parte dai percorsi di istruzione e formazione professionale triennali per la qualifica fino ad arrivare all’Istruzione Tecnica Superiore” lo ha dichiarato Cristina Grieco (Assessore della Regione Toscana e Coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), intervenendo al seminario “Politiche attive della formazione professionale e del lavoro” (promosso dal Centro Nazionale Opere Salesiane), l’11 dicembre a Roma (sala del Refettorio del palazzo del Seminario). “Proprio le Regioni sono state la ‘locomotiva’ per l’aggiornamento del Repertorio, rendendo più adatti gli esiti dei percorsi di formazione professionale, quindi le qualifiche professionali, alle esigenze del mercato del lavoro. E se il sistema di formazione professionale si è rafforzato negli anni ed oggi coinvolge circa 350.000 studenti credo lo si debba anche all’impegno delle Regioni. Lo dimostra – ha proseguito Grieco – anche una delle ultime indagini di Unioncamere secondo cui il 30% dell’occupazione è proprio riferibile alle qualifiche ottenute attraverso i percorsi di istruzione e formazione professionale che sono un segmento importantissimo del sistema formativo e del mercato del lavoro. Le Regioni hanno dato e stanno dando un contributo alla creazione di un sistema unitario di istruzione e formazione professionale. Naturalmente ogni Regione ha le sue peculiarità, anche per rispondere a specifici contesti socio-economici, ed è quindi normale ed opportuno adattare i percorsi formativi con propri modelli. Ma il sistema di istruzione e formazione professionale oggi ha una sua unitarietà e una sua dignità su cui stiamo lavorando. Noi non vogliamo percorsi formativi, educativi e di istruzione di serie a o di serie b, ma crediamo che in un sistema unitario possano coesistere percorsi diversi per i ragazzi, i giovani che li frequentano in grado di soddisfare esigenze differenti, rispetto ad aspirazioni e attitudini ma anche guardando al sistema territoriale delle imprese. Un sistema da tutelare e rafforzare nella misura in cui è una risposta alle esigenze di fabbisogno formativo da parte delle imprese. Un sistema che non deve essere come un “silos” perché è possibile passare dai percorsi di istruzione e formazione professionale ai percorsi di istruzione e viceversa, deve essere sempre possibile cioè un riorientamento dello studente. Ed anche su questo fronte abbiamo lavorato molto, cercando di mettere in contatto i due ministeri, quello del Lavoro e quello dell’Istruzione. Insomma – ha concluso l’assessore della Toscana – è in questa prospettiva che ci stiamo muovendo anche con uno sforzo finanziario notevolissimo perché le Regioni finanziano circa il 60% del costo della formazione professionale.” ********************************************************************************** |
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^Fonte» CRPa_CS-2019-150_11DIC19 = RS_2019-12-12» |
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Ultimo aggiornamento (Domenica 15 Dicembre 2019 20:58)